In un freddo pomeriggio di novembre 24 alle 15 e 30 ho condotto la mia prima e probabilmente unica conferenza della mia vita presso l'Istituto Carlo Tincani, (per la ricerca scientifica e la diffusione della cultura).
Ho parlato per quasi due ore, compreso l'intervallo, dell'unica cosa che conosco abbastanza bene, i miei libri.
Non ho venduto nulla, non potrei, ma ho regalato la mia storia a una platea di signore, circa una trentina e un unico uomo.
Era la prima volta che mi capitava di raccontarmi davanti a un pubblico senza rete, mi sono preparato per un mesetto, slides comprese, e poi, alla fine, ho parlato a braccio cercando di non annoiare.
Alla fine mi pare di avere suscitato un minimo di interesse e sono tornato nella bassa soddisfatto.
Perché scrivo? Perché vado in giro a raccontare i miei romanzi? Perché mi presto a queste esperienze? Narcisismo? Tentativo di pubblicizzare il lavoro di quindici anni?
Le risposte sono tante e tutte valide.
I miei romanzi e i miei racconti sono il migliore veicolo di comunicazione che mi è rimasto con l'intera umanità, dentro alle mie storie c'è la mia personalissima visione della vita e un diario esistenziale che sopravviverà dopo di me, alla fine scrivere e amare sono le migliori ricette per vivere in eterno.
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