Ho scritto i miei romanzi e racconti e mail, per anni, all'interno di uno sgabuzzino, che da sabato dovrebbe tornare a chiamarsi con il suo nome e non più studiolo, come lo chiamavamo affettuosamente.
Da alcuni anni la camera della figlia più grande, che ora convive con il suo moroso, era diventata mia, ma solo da pochi giorni abbiamo provveduto a personalizzarla, finalmente ho potuto attaccare al muro un omaggio al grande Troisi, acquistato vent'anni fa ad Ischia, che giaceva triste in un armadio, vicino a Troisi la bella caricatura, omaggio dell'amico Trabucchi per il mio pensionamento, e di fianco la mia laurea che fino ad oggi era in bagno.
Poi ci sono i miei romanzi e i libri di Nietzsche vicino Shakespeare, regali e ricordi di una giovinezza.
C'è ancora del lavoro da fare ma oggi mi sento contento come un fanciullo davanti al
suo primo astuccio il primo giorno di scuola, quando esistevano ancora gli astucci.
Non si è mai abbastanza vecchi per trovare motivi di allegria.
Sono talmente rari che voglio condividerli.
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