Dicono che lo spettacolo deve continuare e dopo il lutto per la morte di mia sorella ho ripreso a scrivere.
Poche righe, qualche paginetta, tanto per sentirmi vivo e per non mollare, perché questa vita non concede sconti e va avanti con o senza di me, quindi avanti, il mio nuovo Trebbi sta nuovamente crescendo, insieme a tutti i lavori che giacciono nel mio portatile.
Sono giorni strani anestetizzati da un caldo infernale che non molla la presa sul paese, e penso a quando Draghi diceva che dovevamo scegliere fra la pace e il condizionatore acceso e mi sale una rabbia davanti alla retorica del potere, all'arroganza dei guerrafondai che stanno continuando a fare strage di bambini e innocenti in mezzo mondo.
Un'estate nel complesso da archiviare come terribile, spero solo di riuscire a tornare in Sicilia, unico posto dove davvero mi sentirei in pace ora come ora.
Finito il piagnisteo vi ricordo che il 29 agosto alle 21 circa sarò alla Cà Bura presso il Parco dei giardini di Corticella con l'amico Caputo, non sarà l'ultima apparizione del mio ultimo romanzo, ma l'ultima prima della mia vacanza siciliana.
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