Ho cercato B.B. King su Spotify, e non è casuale.
"Datemi una poltrona comoda piuttosto, un camino acceso e un romanzo duro di Simenon. Non chiedo di meglio. E magari un bicchiere colmo di brandy andaluso che sguazza allegro sotto le mie mani tremolanti e fa compagnia.
Alcune righe rubate all'incipit del nuovo lavoro di Davide Pappalardo, bolognese per caso, come me in un certo senso, ma siciliano nell'anima e nelle origini.
L'ultimo romanzo ritrova l'ex investigatore privato Libero Russo, ormai in pensione, come il sottoscritto, costretto suo malgrado, a tornare in Sicilia per aiutare i suoi due nipoti, Emma e Nabucco, a recuperare una statua misteriosamente scomparsa.
Questo accenno di trama per scrivere in realtà di un romanzo nel quale la vicenda è soprattutto lo sfondo a uno stile, se fosse un brano musicale lo definirei blues, in questo caso siciliano.
Una moltitudine di personaggi variegati e grotteschi, una Sicilia tanto soggettiva quanto suggestiva per un bolognese come me.
Un ritmo musicale, che spiazza e disorienta, ma sempre diverte e una cura dei personaggi che a tratti appare fumettistica, e io, amante dei fumetti, ho ritrovato alcuni tratti dell'amato Alan Ford, proprio per l'esplosione delle situazioni, spesso surreali, che compongono la storia.
Non semplicemente un nero, sicuramente non un semplice giallo, un romanzo atipico, nello stile ritrovato di Pappalardo, un tratto giovane, alternativo eppure malinconico.
Protagonista Libero Russo arrivato al capolinea, circondato da tantissimi personaggi, ma sempre drammaticamente solo di fronte alle sue contraddizioni e ai suoi errori.
Riesce anche a ritrovare l'amore, un amore vicino alle mie corde, come tutti coloro che si avviano alla stagione dei ricordi.
Libero Russo ritrova la sua libertà esistenziale, contro corrente davvero, (non come Salvini) in direzione ostinata e contraria.
Riuscirà a sfangarla? Risolverà il mistero? Sopravviverà a se stesso?
Lo scoprirete leggendolo.
L'onda Nera, edizioni Pendragon.
In tutte le librerie e piattaforme.
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