lunedì 30 dicembre 2024

Diamanti


 




Erano anni che non entravo in una sala cinematografica, colpa la pigrizia e l'età e una smisurata concorrenza televisiva.

Oggi pomeriggio, grazie a Sky, e ai biglietti gratuiti che mette a disposizione dei fedelissimi (sono cliente Sky da almeno 15 anni ma forse anche di più) sono ritornato allo Space di Bologna ed è stato come fare un salto in avanti nel futuro, poltrone comodissime e vari altri cambiamenti.

Ma veniamo al film del bravissimo Ozpetek, un film corale tutto al femminile dove l'uomo viene relegato in un angolo e schiacciato dalla potenza di fuoco di un gruppo di attrici bravissime.

Non le citerò, perché sono troppe, e la bravura di un'attrice o di un attore spesso dipende dal regista e dallo sceneggiatore che in questo caso è riuscito a valorizzare tutte le protagoniste.

Il film è struggente, potente, mai retorico, evocativo e narra le vicende di una grande sartoria che crea abiti di scena per il cinema e il teatro.

Non vi racconto altro, perché questo film è da vedere e forse da rivedere.

Escono vincenti le donne, con la speranza che davvero possano un giorno relegarci in un angolo con tutte le nostre cattive coscienze.

La seconda fotografia che ho postato è la cosa che ho ritrovato nel film, quella piccola palla di vetro con un pesce rosso all'interno.

Per il regista ha un significato che non ho saputo approfondire ma mi piace pensare che ho con lui questo banale oggetto in comune.

Fatevi un regalo, andate al cinema e commuovetevi con questi inestimabili Diamanti


giovedì 26 dicembre 2024

Vincenzo Malinconico avvocato d'insuccesso


 

Chi non si è mai sentito almeno una volta come Malinconico, il protagonista della omonima serie, appartiene a una specie a me aliena.

Malinconico, interpretato da un irresistibile Gallo, attore sempre più presente nel palinsesto Rai, e per fortuna, è un avvocato non certo prestigioso, ma dall'umanità seducente dell'uomo comune che riesce a entrare in sintonia con i più sfortunati e a sopportare il peso di una famiglia decisamente invadente.

I protagonisti, tutti bravi, dalla ex moglie al bravissimo Giovanni Ludeno, che già avevo conosciuto in Lolita, e infine a Francesco di Leva, che interpreta il coatto duro e puro che aiuta l'avvocato nelle sue indagini.

Ma al di là della trama, a tratti davvero accessoria, è l'atmosfera, che rende la serie davvero godibile, i momenti musicali, che in effetti sembrano quasi musical, la colonna sonora, le atmosfere, i dialoghi, e una volta tanto il messaggio che arriva allo spettatore.

Non sono tutti nemici quelli là fuori, esiste ancora se non una speranza di riscatto, almeno la possibilità di incontrare persone come Malinconico, avvocato delle cause perse che a volte finiscono bene.

Su Raiplay la seconda stagione composta da quattro episodi.

mercoledì 25 dicembre 2024

Walking Dead


 

Ieri sera, per festeggiare il Natale 24 ho guardato due puntate di Walking Dead, avevo interrotto la visione della serie nella stagione terribile che vide la comparsa di Negan  con la scena cruenta della mazza da  baseball.

Avevo deciso che era troppo anche per una serie horror e avevo deciso di rinunciare a quella fatica, poi quest'anno ho saputo che sarebbe uscita una dodicesima stagione e approfittando di Sky ho ricominciato a vedere le puntate dalla nona stagione e nonostante non abbia più lo smalto dell'inizio Walking Dead conserva un suo diritto di essere considerata una serie interessante.

Tratta di temi sempre più attuali, dall'inclusione, all'emarginazione, ai temi ambientali e alla solitudine di fronte alle catastrofi, purtroppo il mondo sta lentamente, e neanche tanto,  avvicinandosi a un luogo pericoloso, ostile, infestato di pazzi scatenati decisi a uccidersi e sterminarsi per i soliti motivi che muovono l'umanità, profitto e potere.

Alla fine anche in Walking Dead il pericolo più grande non sono i morti che camminano ma i viventi che cercano in ogni modo di prevaricare gli altri sopravvissuti.

Su Sky tutte le stagioni

mercoledì 18 dicembre 2024

consigli per esordienti scrittori, attenti alle trappole editoriali




Si potrà  dire di me che sono un piccolo scrittore provinciale, uno che non ce l'ha fatta a sfondare, che non potrei vivere con i diritti d'autore, anche perché fino al 2027 non posso incassarli a causa della mia forma pensionistica, insomma si può pensare tutto e il suo contrario del sottoscritto, ma alcuni punti fermi rimangono.

Ho il mio pubblico, e diversi lettori affezionati che mi seguono da anni.

Non scrivo su commissione e su ordine di nessuno.

Non ho santi in paradiso e soprattutto non ho mai pagato per pubblicare un libro.

Pubblico dal 2010 e ho pubblicato circa ventuno libri fra romanzi e racconti sempre con case editrici serie che non mi hanno mai chiesto un soldo.

Quando decido di acquistare delle copie del mio libro da un editore lo faccio per mia scelta.

Perché tutto questo sproloquio?

Ogni tanto, molto raramente, invio un mio inedito ai "grandi" editori, grandi nel senso più commerciali, nella speranza di un ipotetico salto di qualità, sogno di ogni scrittore.

Non mi risponde mai nessuno, tranne Adelphi che gentilmente ogni volta mi risponde che i miei romanzi non rientrano nella loro linea editoriale e li ringrazio per la cortesia.

Questa volta mi ha risposto una casa editrice alla quale ho inviato il romanzo ingannato dal nome, non avevo svolto le giuste indagini e non mi ero reso conto che fosse una casa editrice a pagamento.

Non la nominerò per evitare polemiche e possibili ritorsioni, però per la prima volta in 15 anni di accordi di edizione firmati ne ho letto uno davvero sconcertante.

Praticamente per potere pubblicare il mio romanzo mi chiedevano l'acquisto di 75 copie del romanzo a prezzo intero anche pagando con comode rate, senza però scrivere quante copie avessero in realtà intenzione di pubblicare.

Chiaramente ho rifiutato e mi sono anche scusato per avere fatto loro perdere tempo, anche se sono convinto che il mio manoscritto non lo abbiano neanche letto.

ESORDIENTI mi rivolgo a voi.

Non fatevi fottere, piuttosto auto pubblicatevi e con una spesa relativamente contenuta potrete portarvi a casa le copie sufficienti da regalare a parenti e amici, se invece credete nel vostro lavoro prima informatevi in rete  e inviate solo a case editrici NON A PAGAMENTO, e un giorno potrete, come me guardarvi indietro e decidere se la vostra carriera di scrittore è stata più o meno soddisfacente, ma comunque sarà una cosa autentica e potrete anche dire a voi stessi, guardandovi allo specchio, sono uno scrittore.

Sapere di esserlo non è mai scontato né indolore, ma indispensabile per potere continuare a scrivere.

lunedì 16 dicembre 2024

granchester


 

Ieri in una nebbiosa domenica di metà dicembre 24 ho terminato la visione di Granchester, almeno per quanto riguarda le edizioni italiane che al momento si compongono di otto stagioni.

La nona arriverà in Inghilterra nel 2025 e chissà quando da noi.

Mi è piaciuta molto la serie pure con le consuete libertà creative come la inusuale coppia di investigatori composta da un canuto poliziotto e un giovane e avvenente sacerdote inglese.

Granchester è il luogo nel quale avvengono efferati delitti e conseguenti indagini, ma grande parte della vicenda in realtà ruota intorno alle vite complicate dei protagonisti.

Indispensabile inquadrare storicamente la vicenda, anni 60, un'Inghilterra ancora in pieno dopo guerra con i personaggi che convivono con i traumi riportati dal conflitto da poco terminato.

Un'Inghilterra rurale che un po' ricorda le ambientazioni di Barnaby ma con una maggiore intensità e profondità.

Grande il protagonista Robson Green, bravo anche il prete Tom  Brittney che aveva sostituito il precedente attore, bravi tutti.

I temi affrontati sono molti, tutti sociali, dall'emancipazione femminile, alla difficile accettazione della diversità, l'omosessualità negli anni 60 era ancora reato in Inghilterra, almeno secondo la trama, la fede, la situazione disagiata delle classi proletarie.

I protagonisti bevono molto, fumano molto e ci si chiede in effetti come potessero arrivare alla vecchiaia.

Altri tempi, bella atmosfera, ottima ambientazione, belle trame.

Consigliata.

Potete trovare le puntate, con molta pazienza e scaricandole, su giallo, o alcune stagioni disseminate in diverse piattaforme, come Prime.

sabato 14 dicembre 2024

Blues Café avamposto di cultura


 Finalmente un giornalista si è accorto del Blues Café, quindi grazie a Alessandra Arini di Repubblica Bologna per avere reso merito a un piccolo e tenace avamposto di cultura popolare incuneato nella periferia bolognese, a pochi passi dai confini della città dove Anna Califano e Valerio Gardosi da anni si spendono tenacemente per trasmettere una diversa idea di socializzazione, non troverete macchine mangiasoldi e dispensatrici di disperazione sociale e nemmeno happy hour alcolici nel loro bar, ma ottimi prodotti e molta cultura.

Mi onoro di essere stato uno dei primi scrittori a passare dal loro bar.

Questa è la cultura che prediligo al servizio della comunità e non al soldo di chicchessia, liberi, perché come diceva Gaber la libertà è partecipazione.

Un abbraccio a Valerio e Anna e lunga vita al Blues Café

mercoledì 11 dicembre 2024

Piedone uno sbirro a Napoli


 

Aleggia il fantasma di Bud Spencer nella mini serie Sky ambientata a Napoli, due cose mi hanno spinto a guardarla, la città che trovo irresistibile e il dialetto sottotitolato che emerge durante le varie sequenze.

Bravo il protagonista che ricorda lontanamente il mitico Piedone, Salvatore Esposito che dopo il successo di Gomorra, che non ho mai visto, sta dilagando sulle diverse piattaforme.

Brava anche Silvia D'amico e Fabio Balsamo.

Una bella iniezione di Napoli fra pizze fritte e vicoli dei bassi.


sabato 7 dicembre 2024

Lo stato delle cose


 


Il titolo è perfetto per il nostro momento esistenziale, politico, sociale.

Per chi mi legge siamo al terzo capitolo della vita di Frank Bascombe, scrittore fallito, discreto giornalista sportivo, motivato agente immobiliare, giunto alla soglia degli anni 2000 con 55 anni sul groppone e un cancro alla prostata.

In questo terzo capitolo della vita del personaggio mi sento sempre più in sintonia con lui, anche se per fortuna la mia vita non è stata così complicata, ma conosco bene l'infelicità e la sconfitta.

Nel romanzo si parla anche di politica, si svolge l'anno delle elezioni che videro fra i candidati Gore e Bush e con tutte le riserve del caso sembrano giganti rispetto all'attuale presidente appena eletto.

Pochi giorni fa hanno assassinato un dirigente di una grossa assicurazione sanitaria americana e l'odio e la rabbia sono esplosi in rete nei confronti della vittima, capro espiatorio di una sanità americana che non funziona.

Questa è l'America, il paese che ci schiaccia e domina dal dopoguerra, impone i conflitti, decide i capi governo, controlla il voto popolare come in Romania oggi, spalleggia i genocidi, decide il nostro futuro e domina il nostro presente.

Ma l'America di Richard Ford è invece quella delle persone normali che lottano per sopravvivere entrano ed escono da matrimoni fallimentari, gestiscono complicati rapporti con i figli, combattono contro un qualsiasi cancro.

Alla fine nonostante le distanze culturali, geografiche, storiche, leggere della vita di questo uomo qualunque mi fa sentire meno solo, meno qualunque.


domenica 1 dicembre 2024

Dostoevskij


 

Non conoscevo la produzione dei fratelli D'Innocenzo e continuerò a rimanere nella mia ignoranza anche per il futuro.

Ho guardato i primi quindici minuti di questa mini serie by Sky ottimista anche per la presenza di Filippo Timi che reputo un bravo attore.

Dopo un quarto d'ora mi sono arreso, al di là della violenza dei toni, della fotografia ad effetto, della solita vicenda con serial killer psicopatico che lascia lettere sul luogo dei delitti, della sensazione di angoscia permanente ci sono anche alcuni particolari tecnici che mi hanno lasciato incredulo.

Io sono per il nero realistico, che non vuole dire crudo e simbolico, metaforico e artistico, ma soprattutto credibile.

Le divise dei poliziotti non sono quelle della polizia di Stato, i veicoli dei poliziotti non sono della polizia di Stato, poi la rissa fra due diversi gruppi di agenti senza un motivo plausibile, i dialoghi insensati, l'atmosfera cupa.

In una parola, ho cambiato canale e sono tornato ai miei gialli inglesi, Granchester per citarne uno.

Questi due fratelli saranno due geni della creatività mi inchino al loro genio e passo oltre.

sabato 30 novembre 2024

San Luca


 

Ho ascoltato San Luca canzone di Cremonini dal nuovo album cantata con Carboni e si è smosso qualcosa dentro, qualcosa di profondo e remoto.

A San Luca andavo a correre partendo da via Saragozza, la famosa Casaglia-San Luca e i miei compagni erano tutti amici, quasi fratelli, si chiamavano Sandro, Marco, Fabio e altri che occasionalmente si univano a noi.

Correvo da solo, dieci chilometri belli intensi per chi conosce la strada.

In Inverno correvo sotto il portico di tre chilometri, quando all'esterno pioveva o nevicava insieme a un vigile del fuoco, amico per un breve periodo, ma lui era molto più forte di me, mi lasciava sempre indietro, erano tre chilometri di scalini, mica pippe, e avevo un altro fisico, ma niente malinconie, sono ancora vivo.

Ma la meraviglia era quando arrivavo in cima e guardavo la città dal Santuario, mi tornavano in mente le canzoni di Lucio Dalla e mi sentivo vivo, mi sentivo parte di quella storia lì.

San Luca era sempre lì ai miei ritorni da vacanze così così dove niente sesso, pochi soldi e voglia di tornare a casa, quando ero troppo giovane per godermela.

Era un faro nella notte più buia, era una speranza, e a  volte ci andavamo in macchina la notte nel parcheggio a guardare le luci della città bevendo birra e parlando del futuro, di politica, delle donne, fumando troppo e sognando nel freddo delle notti invernali.

La canzone di Cremonini mi ha smosso ricordi.

Ora San Luca non la guardo quasi mai, vivo appena fuori Bologna ma quel tempo, quegli amici, quei sogni, sono tutti dentro di me, fino alla fine.

giovedì 28 novembre 2024

Il mio primo vero studio


 


Ho scritto i miei romanzi e racconti e mail, per anni, all'interno di uno sgabuzzino, che da sabato dovrebbe tornare a chiamarsi con il suo nome e non più studiolo, come lo chiamavamo affettuosamente.

Da alcuni anni la camera della figlia più grande, che ora convive con il suo moroso, era diventata mia, ma solo da pochi giorni abbiamo provveduto a personalizzarla, finalmente ho potuto attaccare al muro un omaggio al grande  Troisi, acquistato vent'anni fa ad Ischia, che giaceva triste in un armadio, vicino a Troisi la bella caricatura, omaggio dell'amico Trabucchi per il mio pensionamento, e di fianco la mia laurea che fino ad oggi era in bagno.

Poi ci sono i miei romanzi e i libri di    Nietzsche vicino Shakespeare, regali e ricordi di una giovinezza.

C'è ancora del lavoro da fare ma oggi mi sento contento come un fanciullo davanti al

suo primo astuccio il primo giorno di scuola, quando esistevano ancora gli astucci.

Non si è mai abbastanza vecchi per trovare motivi di allegria.

Sono talmente rari che voglio condividerli.


martedì 26 novembre 2024

Stucky


 

L'associazione con Colombo è immediata, l'impermeabile trasandato, il sigaro in bocca, l'aria distratta di chi si ritrova sulla scena dell'omicidio per caso e la dinamica della vicenda che inizia sempre dalla fine, cioè dall'esecuzione dell'atto efferato, con immediato svelamento del colpevole.

Non ho mai letto i romanzi di Fulvio Ervas, ma devo dire, con tutta l'onesta possibile, cercando di accantonare l'invidia per uno che ce l'ha fatta ad arrivare alla fiction, che le trame sono deboli, scontati e approssimativi gli omicidi, niente a che fare con la genialità degli assassini della più famosa serie americana.

Però Giuseppe Battiston è bravissimo, come sempre, accogliente l'idea del solito gruppo di investigatori con la patologa affascinante impersonata da una brava Bobulova.

L'idea del poliziotto che non usa il cellulare e scrive sui biglietti è poco originale ma accattivate, insieme al luogo prediletto da Stucky, una trattoria dove trascorre molto del suo tempo.

Le affinità con il mio Trebbi sono molteplici, e chi lo ha letto lo sa.

Quindi vi consiglio le prime quattro puntate della prima stagione, per quattro orette davvero rilassanti in una Treviso sconosciuta al sottoscritto ma affascinante.

Su Rai play

giovedì 21 novembre 2024

Un pomeriggio al Tincani


 

In un freddo pomeriggio di novembre 24 alle 15 e 30 ho condotto la mia prima e probabilmente unica conferenza della mia vita presso l'Istituto Carlo Tincani, (per la ricerca scientifica e la diffusione della cultura).

Ho parlato per quasi due ore, compreso l'intervallo, dell'unica cosa che conosco abbastanza bene, i miei libri.

Non ho venduto nulla, non potrei, ma ho regalato la mia storia a una platea di signore, circa una trentina e un unico uomo.

Era la prima volta che mi capitava di raccontarmi davanti a un pubblico senza rete, mi sono preparato per un mesetto, slides comprese, e poi, alla fine, ho parlato a braccio cercando di non annoiare.

Alla fine mi pare di avere suscitato un minimo di interesse e sono tornato nella bassa soddisfatto.

Perché scrivo? Perché vado in giro a raccontare i miei romanzi? Perché mi presto a queste esperienze? Narcisismo? Tentativo di pubblicizzare il lavoro di quindici anni?

Le risposte sono tante e tutte valide.

I miei romanzi e i miei racconti sono il migliore veicolo di comunicazione che mi è rimasto con l'intera umanità, dentro alle mie storie c'è la mia personalissima visione della vita e un diario esistenziale che sopravviverà dopo di me, alla fine scrivere e amare sono le migliori ricette per vivere in eterno.

domenica 17 novembre 2024

Oggi ho votato


 

17 novembre 2024, oggi a casa mia c'è una nebbia antica, come si vede raramente ormai anche nella bassa più profonda, più adatta al giorno dei morti che alle elezioni regionali.

Mi sono svegliato alle 5 come al solito e alle 7,30 ero al seggio, un seggio tutto ala femminile e l'ho fatto notare suscitando una leggera ilarità.

C'è stato un tempo nel quale pensavo che le donne al potere avrebbero rappresentato un valore aggiunto, l'attuale governo mi ha fatto cambiare idea anche su questa ultima utopia.

Ma non vi dirò per chi ho votato a urne ancora aperte, vi dirò perché credo sia giusto votare per un nessuno come me.

Le mie radici non sono solo appenniniche ma soprattutto operaie.

Mio padre ha lavorato alla Weber tutta la vita e mia madre era una magliaia.

Io vengo da quella storia lì, secondo voi da che parte dovrei stare?

Non ho votato a favore, ma ho votato contro, contro chi si astiene pensando così che le cose possano cambiare, contro chi vota (una minoranza) perché dà il suo voto a chi gli permette di evadere il fisco, contro chi vuole l'astensionismo perché sono i più disperati, quelli che non credono più a nulla, che non vanno a votare.

Invece oggi è necessario votare, io ho votato per legittima difesa, per ribadire che anche se non conto nulla voglio contare uno.

In Francia sono scesi in piazza a migliaia contro un governo che voleva toccare le pensioni, in Italia gli unici a scendere in piazza sono pochi studenti male organizzati.

Io vengo da una storia diversa, dalle manifestazioni oceaniche degli anni settanta, da una politicizzazione che entrava ovunque, da un dibattito continuo, dalle lotte che ci hanno portato i diritti che adesso stanno mettendo in discussione.

Io appartengo alla minoranza degli italiani che paga le tasse e che permette ai servizi sempre più in difficoltà di funzionare.

Non importa come la pensi, ma oggi alza il culo e vai a votare.

venerdì 15 novembre 2024

i miei romanzi


 

La prossima settimana condurrò un incontro al Tincani di due ore per parlare dei miei romanzi, lo sto preparando da un mesetto, tutto gratis, perché ormai questa è la mia vita e quindi mi regalo quando posso.

Vi lascio con il video che è solo una carrellata delle slide che utilizzerò durante la conferenza.




giovedì 14 novembre 2024

I casi di Teresa Battaglia 2


 

Devo ammettere che fra le poche attrici italiane che seguo con un minimo di attenzione non rientra Elena Sofia Ricci che ha invece una sua filmografia e una presenza in televisione imponente.

La seconda stagione mi è piaciuta forse più della prima, si parla di un cold case e non vi svelo altro.

Il cast è di tutto rispetto e lei è credibile nel ruolo complesso di un commissario della polizia di stato in una città friulana Udine circondata da monti innevati.

La sensazione di essere sempre circondati dal freddo e dalle montagne è piacevole guardandosi la serie dal caldo divano di casa propria.

La protagonista ha il problema davvero notevole di una malattia cognitiva progressiva, alzheimer, che le crea non pochi problemi nella vita quotidiana e soprattutto nel lavoro.

Questo aspetto poco realistico della fiction non ne svilisce la suggestione anzi crea un'empatia con la protagonista.

Alla  fine la fiction deve emozionare e la protagonista è bravissima a condurti per mano nel suo percorso tortuoso di sopravvivenza quotidiana, mentre i ricordi l'abbandonano un pezzetto per giorno.

Su Rai play tutte le puntate.

domenica 10 novembre 2024

il giorno dell'indipendenza


 

Ho letto il giorno dell'indipendenza, secondo romanzo di Richard Ford che racconta la vita di Frank Bascombe, nel primo romanzo era un giornalista sportivo con una possibile carriera di scrittore bruciata dalla sua mancanza di volontà a perseguirla, il romanzo si intitola Sportwriter e mi ha trascinato dentro l'universo di un uomo medio americano negli anni 80 e racconta un fine settimana della sua vita.

Romanzo minimalista e ricco di approfondimenti esistenziali, alla fine mi sono sentito come lui, come Frank, uno spettatore spesso distratto della vita altrui, con una separazione dolorosa alle spalle e un rapporto difficile da gestire con i figli giovanissimi.

Nel secondo romanzo Frank diventa un agente immobiliare e si impegna anche in questo mestiere costringendo ancora una volta il lettore a entrare nella vita dei diversi personaggi, Frank nel primo romanzo aveva 38 anni e adesso ne ha 44, il suo lavoro lo costringe a interagire con i più svariati personaggi fra venditori e acquirenti potenziali in un'America, marginale, spesso povera, mediocre, realistica e durante il suo breve viaggio di lavoro importante parentesi il rapporto con il figlio maggiore un ragazzo problematico con il quale cercherà di trascorrere alcuni giorni con conseguenze drammatiche.

Frank, anti eroe per eccellenza, rappresenta il fallimento dell'uomo medio che cerca di sopravvivere in un modello sociale dove tutto sembra scorrere in superficie.

Come non immedesimarsi?

Adesso devo per forza leggere il seguito Lo stato delle cose


sabato 2 novembre 2024

Qui non è Hollywood


 Sicuramente la polemica  in merito al blocco temporaneo della serie innescata dal sindaco di Avetrana ha fatto da cassa di risonanza per queste quattro puntate appena trasmesse dalla Disney.

Ho guardato con una sorta di timore, legato alla conoscenza della turpe vicenda, la serie e devo ammettere che è impressionante la caratterizzazione dei personaggi, e la ricostruzione di luoghi e avvenimenti.

Gli attori davvero bravissimi, soprattutto quelli principali Vanessa Scalera (irriconoscibile), Paolo De Vita, Giulia Perulli, Federica Pala e tutti gli altri.

La vicenda la conoscete tutti inutile ricordarla.

La serie è avvincente e nitidissima, impietosa e nello stesso tempo realistica, rimane la consapevolezza dell'orrore dettato dalla profonda ignoranza, dalla infelicità esistenziale, dall'emarginazione di tanti luoghi italiani ai confini di qualsiasi possibilità di riscatto.

La consiglio agli amanti della cronaca peggiore, quella che non ha spiragli di speranza o  resurrezione.

venerdì 25 ottobre 2024

firmacopie al Blues cafè



 Domani 26 ottobre 24 in uno dei periodi più cupi per la nostra regione fra alluvioni e stragi sul lavoro, torno al Blues Cafè, dalla coppia di amici che potete vedere nell'immagine sopra.

I delitti di Bologna è ancora in giro in attesa del nuovo anno e di una nuova uscita primaverile che uscirà dai miei consueti schemi narrativi per raccontare vent'anni di lavoro nella Polizia Locale.

Intanto vi aspetto domattina dalle 8,30 alle 11,30 per un caffè e due chiacchiere, sperando che il tempo ci permetta di uscire di casa

lunedì 7 ottobre 2024

Monsters seconda stagione


 

Ho visto in pochi giorni la serie Monsters, la ricostruzione della truce vicenda della famiglia Menendez, seconda stagione della trilogia che aveva visto come prima stagione  Dahmer che non ero riuscito a vedere perché troppo cruda e insensata anche per un vecchio cinico come il sottoscritto.

La seconda stagione invece racconta una vicenda avvenuta nel 1989.

Due fratelli di una ricca famiglia americana con il padre cubano di origine, massacrarono a fucilate i genitori.

Non entro nel merito della trama per non svelare i retroscena, posso solo dire che in questo caso di cronaca vengono esposte con cura due ipotesi interessanti, due diverse chiavi di lettura, lasciando allo spettatore come a un giurato decidere da che parte stare.

A parte il contenuto, che alla fine ricalca tanta terribile cronaca nera avvenuta anche e spesso nel nostro paese, senza citare le tante stragi familiari perpetrate negli ultimi anni, la serie è molto curata, i protagonisti credibili, gli attori superlativi, il padre è interpretato dal grande Javier Barden del capolavoro Non è un paese per vecchi.

A chi piace il genere  lo consiglio

Su Netflix

martedì 1 ottobre 2024

Tutto chiede salvezza 2


 

Ho iniziato a vedere la seconda stagione Tutto chiede salvezza 2.

La prima tratta da un romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, mi era molto piaciuta.

La mia esperienza professionale sia come educatore sia come pulismano mi ha permesso di trovare interessanti punti di realismo nella serie.

Parliamoci chiaro, la realtà attuale della gestione dei centri di igiene mentale e dei luoghi preposti ad accogliere trattamenti sanitari obbligatori o accertamenti sanitari obbligatori è da tempo in difficoltà.

I problemi nascono proprio alla fonte del progetto, ma non basterebbe un libro per parlarne.

La prima serie racconta con discreta efficacia l'esperienza individuale del protagonista, rendendo la vicenda, pure nella finzione dovuta a esigenze narrative, emozionante e convincente.

La seconda serie parte da un presupposto quasi fantascientifico, un ex degente di un reparto di diagnosi e cura per pazienti psichiatrici torna come tirocinante infermiere nello stesso reparto.

Nonostante l'improbabilità della trama la seconda stagione riesce nell'intento di toccare alcune corde importanti, la diversità, l'inclusione, il razzismo, e alla fine commuove senza troppa ipocrisia.

Bravi tutti.

Su Netflix

lunedì 30 settembre 2024

I delitti di Bologna ... nuova recensione


 Nuova recensione di Dario Brunetti, dal suo blog Gialloecucina.com.

Dario è un vero appassionato di letteratura di genere e anche se non ci siamo mai incontrati ho conversato con lui piacevolmente di romanzi lui dalla Puglia e io dall'Emilia.

Più persone come lui aiuterebbero sicuramente un settore in crisi come quello della cultura nel nostro disgraziato paese.

La recensione del mio ultimo romanzo potete leggerla qui

lunedì 23 settembre 2024

Brennero



Base storica della fiction è la famigerata “Notte dei fuochi” del 1961, quando i terroristi tirolesi diedero il via a una serie di attentati per ottenere la riannessione del Südtirol.

Ci sono aspetti della nostra storia recente che tendiamo a dimenticare, questo è uno dei casi, io avevo 2 anni e non ho memoria di quel periodo.

Al di là della base storica il giallo di fantasia racconta di un famigerato mostro che uccide tedeschi per vendicare le vittime della famosa notte dei fuochi.

Due protagonisti, una donna, un PM interpretata da Elena Radonicich e un ispettore interpretato da Matteo Martari che ho già visto in altre fiction, quasi sempre di genere.

Il lavoro è convincente anche se non particolarmente appassionante, complice il contesto, una Bolzano cupa nella quale sembrano convivere a fatica italiani e tedeschi, ma è davvero ancora così difficile la convivenza?

Sto guardando la terza puntata e in ogni caso devo dire che la serie mi interessa e la guarderò fino alla fine.

Potete vedere tutte le puntate su Raiplay.
 

domenica 22 settembre 2024

Sportswriter


 Leggo due quotidiani Il fatto quotidiano, tutto l'anno e Repubblica solo in vacanza.

Leggendo il Fatto mi sono imbattuto in un articolo dedicato al nuovo romanzo di Richard Ford che non conoscevo.
Mi ha incuriosito la recensione e ho deciso di iniziare a leggere il primo che narra le vicende di un americano della classe media negli anni 80.
Che dire, ho scoperto un altro mostro, uno di quegli scrittori che potrebbero costringermi ad appendere il portatile al chiodo, ma invece leggendo Sportswriter ho compreso che in me è ancora prepotente il desiderio di raccontare storie, non necessariamente nere.

La capacità di Ford di descrivere luoghi e personaggi è indescrivibile, la naturalezza con la quale ti fa entrare nella vita del personaggio e la freschezza della scrittura è come abbeverarsi a una fonte di acqua pura in mezzo al deserto.

Mi piace tutto del mestiere dello scrittore (che non è un mestiere) tranne la fatica di mettere nero su bianco i miei pensieri.
Citazione rubata non so dove ma calzante.
Oggi ho incontrato un vero maestro, e quelli che non se la tirano alla fine sono i migliori

sabato 21 settembre 2024

Quando i tuoi miti invecchiano


 

Leggo un'intervista al grande Coppola in vista dell'uscita del suo nuovo e forse ultimo o penultimo film, sul venerdì di Repubblica.

Parla dei suoi 84 o 85 anni della visione del mondo dalla sua prospettiva, dei suoi progetti, un grande vecchio, un dei registi della mia giovinezza, uno dei più amati.

Poi intercetto su Tik Tok un discorso di Pupi Avati sul senso della vita, nostalgico, realistico, affettuoso, un altro grande vecchio italiano che parla della vita e anche del fine vita.

Poi leggo una divertente doppia intervista fra la Vanoni (90 anni) e l'Aspesi (95 anni)sempre sul Venerdì, parlano con leggerezza di vita, di acciacchi, di progetti e di morte.

Infine un'intervista a Gino Paoli che sta per compiere 90 anni e racconta del suo stile di vita discutibile fra le mille Marlboro fumate e il whisky e il tentato suicidio e conclude che nella vita ci vuole culo.

Tutti personaggi che in un modo o nell'altro mi hanno fatto compagnia con la loro creatività, cinema, musica, cultura, tutti inesorabilmente molto anziani, tutti ancora in pista con una progettualità inaspettata.

In realtà inaspettata e spesso innaturale appare l'aspettativa di vita in questa comunità globale dove muoiono bambini ogni giorno in guerre insensate o legate come sempre alla grande industria della guerra e intanto noi invecchiamo accuditi fino all'accanimento e oltre.

Riflessioni senza una morale che nascono spontanee davanti allo splendido mare di Punta Secca.

Come fermare il tempo? Come accettare l'inevitabile? L'unica ricetta che io ho trovato è scrivere, bene o male diventa relativo, nella scrittura  fermo il tempo e ne cerco il senso.

Vi auguro di trovare la vostra ricetta per convivere serenamente  con l'inevitabile passare del tempo.

mercoledì 18 settembre 2024

Black Mirror


 Di tanto in tanto ricomincio a guardare Black Mirror, l'assumo a piccole dosi come un allucinogeno sperimentale, ricordate gli anni settanta? Quando i giovani provavano l'LSD per esplorare nuovi livelli di consapevolezza?

Black Mirror ha su di me un effetto analogo, ogni episodio è una storia a sé e il denominatore comune è il disagio e al contempo la consapevolezza della direzione che l'umanità sta intraprendendo.

Stiamo parlando di fantascienza, ma non solo anche di futuri possibili, in alcuni casi di realtà già percepita come l'episodio sulla corsa all'accumulo di like nei social.

Se pensate che è di oggi la notizia su Repubblica di cercapersone manipolati dal Mossad per colpire capi di Hezbollah che ha ucciso 11 persone e ferite altre 4000, anche Black Mirror diventa una favola per bambini.

Favola che vi consiglio.
Su Netflix

domenica 15 settembre 2024

Young Sheldon


 


Ho iniziato a vedere Young Sheldon  perché alcuni generi di commedia americana mi divertono e rilassano.

Ho poi scoperto che Young Sheldon è nata come spin off e prequel del più famoso The big bang theory che non ho mai guardato anche se potrei provare ad affrontare prima o poi.

Nella serie Young Sheldon si narrano le vicende familiari tutte incentrate sull'infanzia di Sheldon Cooper un genio di nove anni alle prese con un mondo troppo lento per le sue facoltà mentali.

Si svolge alla fine degli anni 80 che per me rimangono mitici.

L'attore che interpreta il piccolo genio è fantastico come tutti gli attori del nucleo familiare, la sorella più piccola è strepitosa e mi chiedo come sia possibile essere attori così completi a quella tenera età.

Le sette stagioni della serie, composta da puntate di circa venti minuti, potete vederle su Netflix


sabato 14 settembre 2024

Kostas


 

Ammetto la mia ignoranza, non conosco non ho mai letto i romanzi di Petros Markaris dai quali è tratta la serie italiana con il bravo Stefano Fresi.

Ho visto la prima puntata e devo ammettere che non sono ancora riuscito ad appassionarmi né al personaggio, né all'ambientazione.

La cosa che mi convince meno è un cast italiano per un nero greco.

Non ne capisco il motivo, abbiamo tanti autori italiani perché uscire dal territorio cercando di connotare un prodotto non nostro?

Comunque la trama della prima puntata era interessante cercherò di capire se proseguendo nella visione troverò motivi per farmela piacere.

Trovate tutte le puntate su Rai play. 

giovedì 12 settembre 2024

Hyperion



Non è vero che Tik Tok è una porcata, da questo social traggo spesso i migliori suggerimenti.
Dopo anni di latitanza torno alla fantascienza con questo magnifico romanzo del 1989 suggerito da Emanuele Capone su Tik Tok.
Di lui mi fido, sembra una persona che sa il fatto suo e ho scaricato il file con meno di 5 euro e lo sto leggendo in vacanza.
Devo capire se ha senso leggere la trilogia, ma credo che lo farò.
Il romanzo è di Dan Simmons e lo consiglio caldamente agli amanti del genere.
Mondi in collisione, viaggi spazio tempo, sei pellegrini inviati in una missione fondamentale ognuno con una storia personale da raccontare durante il viaggio.
Spettacolare, allucinogeno, denso di immagini e caratterizzazioni.
Un capolavoro del genere


 

mercoledì 11 settembre 2024

un mondo a parte




Ho letto due giorni fa su Repubblica un interessante articolo sull'Italia che scompare, i piccoli comuni dove la gente scappa dalla disperazione, dove non nascono più bambini.

Un mondo a parte è una pregevole favola nella quale si tratta proprio questo argomento con due cavalli di razza, Albanese nel ruolo del maestro in burnout che cerca nuovi motivi per insegnare e vivere chiedendo un incarico temporaneo in un piccolo paese abruzzese e la bravissima Virginia Raffaele vice preside coraggiosa.

I due protagonisti si batteranno come lupi di montagna per evitare la chiusura della scuola elementare del piccolo paese, fra bufere di neve, lupi, cervi e bambini ucraini da inserire nella scuola.

Pellicola pregevole, tenera, divertente, una favola con ottime intenzioni, in un paese che da sempre lascia indietro gli ultimi, quelli che non hanno diritto di esistere in una logica dove solo il business conta e non la storia dei tanti piccoli comuni del nostro bellissimo e disgraziato paese.

su Prime
 

martedì 10 settembre 2024

the perfect couple


The perfect couple è una miniserie, sei puntate da 45 minuti l'una con un cast di tutto rispetto, protagonista assoluta Nicole Kidman.
Nell’esclusiva isola di Nantucket, nel Massachusetts, la splendida villa in riva al mare dei Winbury si sta preparando il matrimonio fra il figlio di una scrittrice di successo e una giovane fanciulla del ceto medio.
A rovinare la festa la morte di un'amica e damigella d'onore della sposa.
La serie ha un buon ritmo, il titolo rimanda alla realtà di una ricca famiglia americana dove non c'è nulla di perfetto, fra patrimoni da spartire, abuso di sostanze stupefacenti, alcolismo e

 tradimenti.

Mi sono divertito 

La serie potete vederla su Netflix

domenica 1 settembre 2024

Bologna all'inferno ... a proposito di pulismani


 


Sono trascorsi quattordici anni dall'uscita di Bologna all'inferno il mio primo romanzo edito da Giraldi che allora era in via San Felice.

Poi la Casa Editrice che per prima ha investito su di me ha chiuso i battenti, ma il marchio Giraldi è rimasto per la nuova Giraldi che attualmente è a San Lazzaro.

Nel 2010 avevo 51 anni, e come capita in ogni fase della vita guardandomi indietro mi rendo conto di come sia difficile apprezzare la giovinezza, soprattutto quando comincia a sfiorire e oggi che sono vecchio, ma devo ancora lottare ogni giorno contro diversi mulini a vento, rileggendo un brano del mio primo romanzo ritrovo le atmosfere del mio lavoro da sbirro metropolitano e anche quell'entusiasmo un po' folle di allora.

Vi lascio con il video dedicato a quel romanzo e a quel brano , dura quasi sette minuti ma piacerà a qualche vecchio collega in divisa o in pensione. Lo dedico ai tanti colleghi che non ci sono più e a quelli giovani che ora sono per strada e ci credono nel mestiere in divisa e se ne sbattono di pregiudizi e luoghi comuni.

Il poliziotto locale come è definito oggi è un grande mestiere basta svolgerlo con passione.

domenica 25 agosto 2024

Non così vicino


 

Ieri ho visto l'ultimo film interpretato da il mio quasi coetaneo Tom Hanks, una commedia agro dolce che racconta le vicende di un piccolo quartiere periferico di una qualsiasi città americana.

Il protagonista è un quasi settantenne vedovo che non vede l'ora di raggiungere il suo amore e che odia il mondo con una tenacia ammirevole.

Il film è piacevole, malinconico, nostalgico, triste, commovente, piacevole.

Sopra la mia video recensione.

sabato 24 agosto 2024

le mie radici


 


L'uomo che vedete ritratto nella fotografia sopra era mio nonno paterno, ripreso in una fotografia risalente probabilmente agli anni quaranta del 900, forse prima, era in Africa per lavoro, credo, so che faceva il sarto e che fu picchiato da alcuni antifascisti alla fine del conflitto per le sue idee politiche, ma non credo fosse un fascista militante.

Questo è tutto ciò che mi rimane di lui, non ricordo nemmeno il nome proprio, non c'è più mio padre per ricordarmelo e nemmeno mia sorella, proverò a chiederlo a mia madre ma non sono sicuro che riesca a ricordarlo.

Le mie radici provengono in parte da questo uomo, bello come un attore americano che non ho mai conosciuto, morto d'infarto quando io non ero nemmeno un'ipotesi.

Alla fine abbiamo comunicato così poco in famiglia della nostra storia familiare, forse mio padre, che era di poche parole, non la conosceva bene, so che suo nonno era un comunista, e non so altro.

Le nostre radici sono importanti, peccato che io le abbia perse per strada, sono tornato nella mia casa di Granaglione e ho recuperato alcune fotografie, puzza di muffa e una grande malinconia.

Quella casa dove sono passate vite, alcune sconosciute, mi ha accolto come un relitto alla deriva e io rimango uno degli ultimi eredi di una storia familiare dissolta.

Cercherò di venderla, perché non saprei come conservare quel cimelio destinato alla rovina senza le giuste cure.

Come cantava Gaber un uomo senza famiglia, senza casa, senza niente è più leggero, sono sempre stato d'accordo, ma rimane una grande tristezza per le parole non dette, per le storie non raccontate.

Ciao nonno, ovunque tu sia chiunque tu sia stato, io non ti dimenticherò e magari uno di questi giorni scoprirò come ti chiamavi.

martedì 20 agosto 2024

I delitti di Bologna ... recensione di Solo libri.net


 






Nuova recensione del mio ultimo romanzo, arriva alla fine di un agosto nel complesso terribile, quindi maggiormente gradita, rinfresca l'anima e può servire a chi non mi conosce o a chi decida di conoscere i miei romanzi.

La recensione la trovate qui.

mercoledì 14 agosto 2024

I delitti di Bologna alla Cà Bura



 

Dicono che lo spettacolo deve continuare e dopo il lutto per la morte di mia sorella ho ripreso a scrivere.

Poche righe, qualche paginetta, tanto per sentirmi vivo e per non mollare, perché questa vita non concede sconti e va avanti con o senza di me, quindi avanti, il mio nuovo Trebbi sta nuovamente crescendo, insieme a tutti i lavori che giacciono nel mio portatile.

Sono giorni strani anestetizzati da un caldo infernale che non molla la presa sul paese, e penso a quando Draghi diceva che dovevamo scegliere fra la pace e il condizionatore acceso e mi sale una rabbia davanti alla retorica del potere, all'arroganza dei guerrafondai che stanno continuando a fare strage di bambini e innocenti in mezzo mondo.

Un'estate nel complesso da archiviare come terribile, spero solo di riuscire a tornare in Sicilia, unico posto dove davvero mi sentirei in pace ora come ora.

Finito il piagnisteo vi ricordo che il 29 agosto alle 21 circa sarò alla Cà Bura presso il Parco dei giardini di Corticella con l'amico Caputo, non sarà l'ultima apparizione del mio ultimo romanzo, ma l'ultima prima della mia vacanza siciliana.

martedì 30 luglio 2024

Transplant


 

Medical drama canadese, protagonista un medico siriano trapiantato in Canada dopo essere fuggito da guerra e morte e avere perduto i suo genitori medici in patria, si ritrova solo con la sorellina adolescente da accudire e i vari problemi di integrazione.

La serie è avvincente e commovente, si parla di medicina d'urgenza come in tante serie simili, ma anche di integrazione e di una società multi razziale che a fatica cerca di convivere.

Non l'avevo mai vista ma la consiglio a chi piace il genere, come tutte le serie recenti (siamo alla terza stagione) ha quella freschezza e forza che non esistono più in quelle macinate e ancora proposte solo per non tradire i tanti seguaci, come la quasi inguardabile Grey's Anatomy.

Trovate tutte le stagioni su Sky


domenica 21 luglio 2024

Le parole che non potrò dirti


 Tu eri la più piccola, cinque anni in meno e il nome di battesimo i miei lo fecero scegliere a me, e io dissi che ti volevo chiamare Grazia come il mio primo amore, una bambina che frequentava il mio stesso asilo, avevo cinque anni, ero già innamorato.

Abbiamo trascorso quasi trent'anni insieme nelle periferia bolognese, nella stessa camera da letto, perché non si poteva fare diverso e per trent'anni io e venticinque tu, abbiamo condiviso amici, vacanze, problemi, inquietudini in quel periodo terribile e bellissimo fra gli anni settanta e ottanta.

Tu eri bellissima e lo sei ancora.

Io ricordo che difendevo, da bravo "femministaiolo" militante, la tua indipendenza e quando tornavi a casa tardi la sera quietavo mio padre che brontolava.

Eri libera e selvaggia come tutti in quel periodo, in una periferia che vedeva i giovani spesso  morire per l'eroina o dedicarsi alla politica.

La nostra fantastica e terribile giovinezza.

Poi me ne sono andato di casa e i trent'anni successivi ci siamo persi per strada, abbiamo litigato cento volte per questioni familiari e cento volte sono tornato sui miei passi perché alla fine ti volevo bene.

L'ultimo litigio pochi mesi fa, ancora una volta per motivi risibili, e l'ultima riconciliazione in ospedale dove sono riuscito a dirti che mi dispiaceva, che ti volevo bene, che eri parte fondamentale della mia vita.

Mi hai sorriso, ci siamo stretti la mano, come dovrebbe accadere fra fratelli che si amano fino alla fine.

E ora che la fine si avvicina non potrò dirti che avrei voluto dedicarti uno dei miei maledetti e adorati romanzi, almeno uno, e poco importa se ti dedicherò il prossimo perché  tu non lo leggerai.

Non potrò rassicurarti sul futuro di nostra madre che per te era principale ragione di vita, potrò solo prendermene cura, come si addice a un buon figlio.

Non potremo condividere più nulla come tanto tu desideravi.

Potrò solo portarti con me e sarai in buona compagnia insieme a tutti coloro che ho amato e che non sono più.

Non condividerò questo post, chi passerà da queste parti potrà leggerlo e pensare ciò che vuole, per me è l'unico modo nel quale riesco in questo momento a onorarti e salutarti, sono le parole che non riuscirei a pronunciare al tuo funerale, perché il dolore mi impedirebbe di parlare, sono il mio modo per esorcizzare la mia sofferenza, perché mentre scrivo sto parlando con te, solo con te, lanciando nella rete, che ormai è il mio principale interlocutore, questo ultimo saluto.

Vorrei scrivere che ci incontreremo insieme a nostro padre e a tutti gli amici che sono dentro di me, ma non credo che esista un luogo migliore oltre questa terra travagliata e devastata dall'uomo.

Se dovesse esistere vienimi a cercare. 

domenica 7 luglio 2024

Gently


Fine anni 60 non c'erano i telefonini, internet, la gente fumava molto e beveva parecchio, almeno gli inglesi di questa bella serie di otto stagioni con due protagonisti George Gently interpretato da un grande attore Martin Shaw e il sergente John Bacchus interpretato dall'altrettanto bravo Lee Ingleby.

Gently è un poliziotto vecchio stampo con un'etica inattaccabile, sempre avanti anche quando il potere cerca di fermarlo.

Gli uccidono la moglie a inizio serie e questo crimine sarà filo conduttore fino all'ultima puntata.

In un Inghilterra spesso periferica, marginale violenta Gently ormaia fine carriera e con una malattia incombente conduce le sue indagini affiancato dal sergente giovane, arrogante e spesso sopra le righe.

Un connubio che fra alti e bassi sarà presente fino all'ultima puntata.

I personaggi sempre bene caratterizzati, le storie credibili e spesso legate alle contraddizioni del periodo, nel quale c'era ancora la pena di morte, abolita nel 65, e il reato di omosessualità, abolito in quegli anni, poi ci sono i pregiudizi nei confronti delle donne e la loro difficile battaglia per la parità.

Non è solo un nero, è un vero romanzo sociale portato sul piccolo schermo con una cura dei dettagli inimmaginabile nelle nostre scalcinate produzioni.

Le produzioni inglesi ci battono ancora una volta, facciamocene una ragione.

Potete vedere le puntate su giallo.



giovedì 4 luglio 2024

I delitti di Bologna a Pieve di Cento


 In una sera buia e tempestosa si è svolta la presentazione del mio ultimo romanzo nella splendida sala della Biblioteca di Pieve di Cento.

L'evento doveva svolgersi in piazza ma per motivi metereologici è stato spostato in biblioteca.

Molta gente, bellissima serata funestata solo da preoccupazioni familiari che ho dovuto accantonare per la serata perché lo spettacolo deve continuare nonostante tutto.

Pieve è una cittadina viva, piena di gente entusiasta e curiosa, davvero un altro luogo che nel tempo sta diventando per me familiare e amico.

Grazie a Daniela la responsabile della biblioteca bravissima nell'organizzazione e nella conduzione dell'evento,

Grazie ad Amedeo per la presentazione all'amico Angelo Zannarini per la simpatia e a tutti i partecipanti.

Alla prossima.

domenica 30 giugno 2024

Un altro ferragosto


 

Non avevo visto Ferie d'agosto e lo sono andato a ripescare su you tube, cosa che vi consiglio di fare prima di guardare il sequel.

Ferie d'agosto film del 1996 che valse a Virzì il David di Donatello come miglior film, visto a distanza di quasi trent'anni riporta a quelle atmosfere del periodo quando al governo si era da poco insediato Berlusconi e la sinistra arrancava in un Italia che ancora ci credeva e votava e in un certo senso vedeva la politica come una possibilità di cambiamento, nel film si affrontavano temi allora appena emergenti come gli extra comunitari, il razzismo, e dall'altra parte i radical chic della sinistra che credevano ancora in una reale alternativa.

Un bel carosello di attori che ritorna nel sequel Un altro ferragosto nel quale Virzì in maniera intelligente e mai scontata mostra l'Italia di oggi, specchio di un' Europa che non ce la fa a stare al passo con i tempi.

La politica è capitolo chiuso, materia per qualche nostalgico morituro, compare nel film una influencer nuovo mostro mediatico ormai diffuso ovunque come un cancro, affiora la pochezza culturale di una massa disomogenea di persone schiacciate da un individualismo edonistico e cinico.

Come diciamo noi vecchi si stava meglio quando si stava peggio.

Brutto dirlo ma si stava meglio nel 96, anche se al governo c'era Berlusconi, e non è solo colpa della Meloni ma soprattutto è colpa nostra che non crediamo più in nulla.

Bravo Virzì, il film è su Sky