Dopo avere visto la puntata dedicata alla paura con l'intervento della compianta Murgia, su Raiplay, ho guardato, soprattutto per curiosità, i trenta minuti di Alessandro Piperno, scrittore di successo e professore universitario.
Mi incuriosivano alcune tracce del suo intervento che rimandavano alla paura di scrivere.
Piperno mi ha regalato alcuni spunti e per la prima volta, con tutti i distinguo del caso, mi sono sentito solidale e vicino ad uno scrittore famoso.
Perché si scrive? Che senso ha?
Per lui sicuramente il senso potrebbe stare interamente nelle 200000 copie vendute del suo primo romanzo, e nei vari premi e riconoscimenti, e denari ricevuti.
E per uno come me?
Cosa mi spinge ancora a scrivere?
Lui mi ha fornito la risposta che già conoscevo e che mi ha avvicinato al suo pensiero.
Si scrive per fermare il tempo, per sottolineare le situazioni, per fotografare i sentimenti, per ingannare la morte, e per dare un senso al nostro vivere.
Certo se diventassi ricco e famoso e vincessi lo Strega, sarei sicuramente più motivato a coltivare questa insana passione, ma in ogni caso in ciò che ho scritto, e che solo io potevo scrivere, c'è la mia essenza, la mia anima e il mio lascito in questo tempo, breve, spesso insensato e terribile che compone la nostra vita.
Vi consiglio la visione su Raiplay
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