La grande finzione ormai scivola trasversalmente fra intrattenimento e politica e non risparmia nessuno, a tal punto che nella prima giornata di votazioni è spuntato il nome di Alfonso Signorini fra i votati alla più alta carica dello Stato.
L'edizione del GFVIP di quest'anno è la più costruita che io ricordi, per gli appassionati, il giochino degli immuni interni e degli immuni delle due "opinioniste" crea uno sbarramento invalicabile che come in un percorso preordinato salva sempre gli stessi (Ricciarelli e compagnia) impedendo di fatto al pubblico di eliminare personaggi che altrimenti sarebbero usciti da tempo.
Un gioco di specchi, sostanzialmente una falsa percezione di protagonismo per i tre milioni di spettatori che continuano a guardare la trasmissione più trash del momento con l'illusione di potere modificare la realtà.
L'elezione del presidente della Repubblica è un altro gioco di specchi, nel quale dopo tre giorni emergono nomi di persone che probabilmente non saranno elette in una strategia che solo alcuni conoscono e dominano, come nella regia televisiva di un reality non è possibile lasciare spazio all'improvvisazione o al volere popolare così nella lotta politica non c'è spazio per potere entrare nelle logiche nebulose e fangose di palazzo.
La sensazione rimane quella di impotenza, come la giri, nel gioco della nostra debole democrazia, possiamo dire la nostra, nella consapevolezza di non contare nulla.
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