lunedì 16 novembre 2020

Glass


 

E dopo Joker sono riuscito a vedere Glass che chiude la trilogia di Shyamalan iniziata con il geniale Unbreakable.

Io amo i fumetti, e i super eroi anche se oggi non li leggo più, il primo film interpretato dal grande Bruce Willis rappresenta il primo tentativo di rendere reali i super eroi che non vanno in giro in calzamaglia ma sono fra noi, celati dietro esistenze spesso anonime.

Il film correva sul doppio binario, la scoperta del protagonista di essere un uomo non comune e la progressiva liberazione della sua potenza al servizio del bene.

Un film minimalista per sottolineare grandi poteri.

Reale e fantastico fusi insieme con il ruolo determinante di Samuel L. Jackson nei panni del super cattivo.

Film divenuto un cult per gli amanti del genere.

Glass doveva essere, immagino, negli intenti del regista indiano, la giusta conlcusione della trilogia e devo dire che l'ho trovato, brutto, noioso, fiacco, incece di conlcudere la trilogia è riuscito a smorzare qualsiasi entusiasmo.

Se Split, il secondo film, era un interessante noir mentropolitano, con serial killer schizofrenizo interpretato dal bravo McAvoy ,questo terzo capitolo, che riunisce un cast eccezionale, non arriva, e non convince.

Alla fine il messaggio metaforico che esalta la libertà contro la tirannia dell'uniformità sociale non è sufficiente a dare dignità alla pellicola.

Peccato, a volte un grande successo reclama un seguito richiesto a gran voce dal pubblico, ma quando il seguito non è ben costruito può meglio sarebbe stato non produrlo.

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