Li conoscevo per i numerosi video, spesso irresistibili, di critica politica, loro sono quelli del terzo segreto di Satira e sono usciti allo scoperto con questo film che pure con i limiti dettati dalla difficoltà di affrontare in maniera definitiva un tema tanto delicato esprime con precisione e consonanza gli stessi sentimenti che nutro da anni nei confronti del fare politica nel nostro paesuncolo.
Noi orfani della sinistra, almeno parlo per me, e per quelli come me in crisi definitiva, ci siamo smarriti in un paese dove non è possibile schierarsi senza mal di stomaco e incredulità.
I tre quarantenni in crisi di identità che cercano in maniera creativa di vivere coerentemente in una società alla deriva sono costretti loro malgrado ad arrendersi anche perché non trovano una qualsiasi sponda solida a sinistra che permetta loro di vivere dignitosamente e la proposta del sindacato di turno che li assolda per uno spot irrealizzabile se non infarcendolo di banalità e ambiguità esprime in pieno l'incapacità della sinistra attuale di proporsi come reale alternativa alla cosiddetta onda sovranista che almeno è individuabile dalle masse, mentre la sinistra avanza come un elefante ubriaco in un negozio di cristalli rompendo continuamente equilibri senza nessuna speranza, senza nessun progetto davvero sposabile dalla gente comune che è stufa di tirare la carretta fra corruzione, evasione fiscale e delinquenza.
Il film fotografa esattamente questo sentire, non buca lo schermo, non fa nemmeno ridere, ma almeno regala allo spettatore buoni spunti di riflessione.
Su raiplay credo ancora per pochi giorni.
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