Ieri sera dopo cena sono salito sulla mia up a metano ecologica e risparmiosa e sono partito verso Trebbo di Reno, un paese che dista circa mezz'ora da casa mia.
Era una serata decisamente serena e non troppo fredda considerando che siamo al 18 di gennaio, e non c'era nebbia o altro in agguato.
Sinceramente non credevo di incontrare gente,come spesso mi è capitato mi aspettavo la brava bibliotecaria pronta ad accogliermi due o tre eroi precettati per l'occasione, due chiacchiere sul mio ultimo romanzo e buonanotte.
Sono stato piacevolmente spiazzato da vari aspetti della serata, molta gente, molti libri venduti, una conduttrice Raffaella Tamba, preparata e intelligente, e alcune lettrici che già mi conoscevano, conoscevano bene alcuni miei vecchi romanzi tanto da ricordare passaggi, citare brani, sottolineare aspetti.
Insomma ho incontrato alcuni miei "fan", che mi hanno davvero emozionato, ho scoperto che c'è gente che mi segue da tempo, mi legge nelle biblioteche, mi compra in libreria, in maniera entusiasta e davvero inaspettata.
Conclusione
La vita e il mondo di uno scrittore della bassa, come me, è come un ottovolante nel quale è bene abituarsi alle picchiate, alle forti emozioni e ai momenti di vuoto.
Ma una cosa me la sono portata a casa ieri sera, la consapevolezza che nel mondo, in giro, ci sono alcuni lettori, soprattutto lettrici, che davvero mi apprezzano, mi leggono, sottolineano passaggi di miei scritti, e certe consapevolezze sono oro per noi scrittori, servono a cercare di fare sempre meglio, per loro e per i lettori che verranno.
2 commenti:
Ieri sera, dopo cena, la brava bibliotecaria ha aperto i locali della biblioteca, assicurandosi che la temperatura fosse giusta, che le sedie fossero sufficienti, che la nota melodia di "Eine kleine Nachtmusik" di Mozart aleggiasse sulla porta d'entrata per dare il benvenuto agli ospiti. Ed il primo ospite è stato proprio lui, Massimo Fagnoni: un "ciao" schietto e gioioso, come di un amico di sempre che fosse felice di essere lì. Una cordialità espansiva rara, contagiosa per tutti gli ospiti che a mano a mano arrivavano. Sì, c'era chi già lo conosceva ed apprezzava, c'era chi aveva letto tutti i suoi libri, li aveva raccontati al Gruppo di Lettura e la brava bibliotecaria, con piacere, li ha presentati reciprocamente. La serata è proseguita nell'ascolto delle storie che riempiono i libri di Massimo, nel dialogo sui personaggi, sulla loro psicologia, sul contesto sociale. Un salotto letterario moderno, schietto e costruttivo. Poi il buffet ha intrattenuto la gente che aspettava di avere la dedica dell'autore sul libro, perché non era un semplice e rapido firmacopie: ogni firma diventava occasione di scambio, complimenti, domande, approfondimenti.
Alle 22.45 la brava bibliotecaria ha chiuso la porta portando fuori, nella notte di gennaio, il calore di una grande umanità. Al prossimo libro, Massimo!
rubo il tuo intervento e lo posto su facebook ... merita e dimenticavo, ancora grazie
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