sabato 7 dicembre 2019

Pezzi unici




Quanto mi piace Castellitto che come il buon vino invecchiando migliora, in questo caso un buon Chianti, con le fave magari e una Firenze spettacolare, che devo dire trovo davvero bellissima nella fotografia di un prodotto tutto italiano sorretto dalla professioalità del bravo Castellitto, con una simpatica partecipazione di Panariello e corredato da un gruppo di giovani attori dignitosi, che spero cresceranno perché il nostro paese sottosviluppato culturalmente ha bisogno di giovani che ancora ci credano nella possibilità di vivere di un mestiere creativo e immaginifico come quello dell'attore.
Io scrivo,  ma vi confesso che non ho mai ipotizzato di potere campare di scrittura, in altri paesi probabilmente è possibile, qui ci riescono davvero in pochissimi, ma per fortuna un mestiere ce l'ho.
Credo invece che fare l'attore non possa essere professione secondaria, richiede anni di studio, dedizione e ... sto divagando.

Castellitto interpreta Vanni un artigiano vecchia maniera che lavora il legno a Firenze, perde un figlio apparentemente suicida, educatore ex tossico, e perde così la moglie e la pace interiore, si ritrova in negozio 5 giovani squinternati che vivono nella comunità dove lavorava Lorenzo, il figlio di Vanni, e che la sanno lunga sulla sua morte.  Le prime 6 puntate, sono a metà stagione, avvicinano progressivamente lo spettatore allo svelamento della verità.

Con il pretesto del nero metropolitano si parla di mestieri residuali, dell'importanza del lavoro artigianale, della bellezza del lavoro creativo, e quindi si parla anche di scrittura e invenzione.

Lo consiglio, potete trovarlo su Rai play on demand o settimanalmente sulla Rai.

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