Ebbene, il carnevale.
Ha origini antiche probabilmente legate alla fine dei triboli, alla liberazione vera o fittizia degli istinti, alla fine dell'inverno, delle carestie, delle pestilenze, una liberazione temporanea dalla paura di morire.
Oggi è una cosa triste, una ostentazione facoltativa, un pretesto per travestirsi, una festa per bambini spesso e soprattutto.
Poi ci sono i luoghi deputati, c'è la magica Venezia, ma in generale chi non ha bimbi piccoli, chi è animato da un sano scetticismo credo che come me pensi all'inutilità dell'evento, alla generale malinconia che provoca in noi animali delle pianure.
Potrei istituire un referendum per la sua abolizione ma mi limito a sottolinearne la sua annuale capacità di intristirmi.
Il carnevale … che palle
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