Il tempo è fonte di saggezza, talvolta, e tutte le storie iniziano e in quel momento cominciano a determinare la propria fine.
Ho iniziato nel 2010 a pubblicare e quell'anno uscì, insieme a Bologna all'inferno e La ragazza del fiume, anche la prima indagine del maresciallo Greco, Belva di città, il mio primo premio letterario per un romanzo che mantiene nel tempo una sorta di originalità e freschezza.
Dopo sono arrivati Cielo d'agosto e Vuoti a perdere.
Ho salutato Eclissi, piccola e grande Casa Editrice, una delle prime che ha creduto in me, per cercare un editore locale al fine di continuare con le avventure di Greco, soprattutto per chi spesso alle presentazioni mi chiede notizie del maresciallo in borghese.
Sto scrivendo la sesta indagine di Greco e dei suoi carabinieri e ho deciso di concludere il filone.
Ho la necessità di uscire dalla serialità, almeno per una delle due uscite annuali, e Trebbi ormai fa talmente parte della mia vita da non potere dirgli addio, e poi, detto fuori dai denti, grazie a Frilli il mio investigatore bolognese è diventato nazionale e sta andando benone.
Sto cercando di concludere in maniera adeguata l'avventura di Greco, spero vi piacerà e nessun rimpianto, tutto finisce prima o poi e guardando certe serie televisive meglio sarebbe se si concludessero, ma dove ci sono ascolti e piccioli è difficile scrivere la parola fine.
Intanto vi annuncio che in primavera tornerà Greco con una nuova indagine, la quarta, e quindi se tutto va bene lo potrete leggere ancora per qualche anno.
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