Guccini cantava di settembre mese di ripensamenti, credo sia uno dei privilegi della civiltà occidentale quello di poterne avere.
Il dubbio è mio costante compagno di viaggio, un po' come accade a Re Ecbert di Vikings nella fase finale della sua vita, abbandona ogni certezza per un quotidiano all'insegna del dubbio.
I miei dubbi riguardano molti aspetti fattivi del mio essere soprattutto.
Sono dubbi sul mio essere scrittore piuttosto che scribacchino, cantore di favole piuttosto che inventore di neri metropolitani.
I miei dubbi riguardano la professione in divisa, sulla quale ogni giorno mi interrogo, perché se è vero che la divisa è una scelta vocazionale, come per infermieri, educatori e preti, è anche vero che tenere viva la fede in un paese che ogni giorno ti denigra e ti svaluta è una doppia fatica e le statistiche di chi decide di mollare parlano da sole.
Malinconie a parte parliamo della parte progettuale che va avanti fregandosene di dubbi e ripensamenti.
Per i miei lettori che stanno oggettivamente crescendo e che chiedono cosa aspettarsi dal sottoscritto in autunno ecco alcune anticipazioni generiche ma certe.
In settembre torno in libreria con il mio quindicesimo lavoro, un romanzo, un nero, non vi dirò altro.
Le prime presentazioni inizieranno in ottobre perché in settembre sarò in Sicilia, come al solito, (per gli amici ladri, la mia magione, che non contiene nulla di prezioso se non i miei scritti, sarà comunque presidiata da giovani intenti a festeggiare la mia assenza quindi andate a rubare altrove).
Nel 2019, che sembra lontanissimo, ma è già qui per noi scrittori, uscirà sicuramente il mio primo giallo dedicato a un pubblico giovanissimo, e anche in questo caso non svelo altro.
In primavera dovrebbe tornare in libreria il maresciallo Greco, nuovo editore locale, nuova avventura, e anche qui non svelo altro.
Direi che i miei lettori possono essere contenti, non li lascerò a digiuno.
Per ora ho deciso di portare avanti solo due filoni quello di Trebbi e quello di Greco.
Vedremo cosa accadrà in futuro.
Vi aspetto in libreria, in biblioteca, in rete, ovunque basta che mi leggiate.
Buon agosto.
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