Occasione mancata in questo che poteva essere un interessante approfondimento sul tema ormai banalizzato del grande fratello.
Il primo che affrontò l'argomento quando era solo una fantasia fantascientifica fu Orwell con 1984 e stiamo parlando del 1949.
Oggi siamo quasi a livello di guardia, probabilmente la rete entra nelle nostre vite molto di più di quanto ne siamo consapevoli, condizionando le nostre scelte in merito ad acquisti, piuttosto che ascolti musicali, basti pensare al funzionamento di Spotify che ti crea vere e proprie compilation in base ai tuoi ascolti precedenti.
Il film è tratto da un romanzo che immagino molto più intenso di Dave Egger, caso editoriale del 2013, beato lui.
Il film invece è banale, affrettato, semplicistico e superficiale.
I due mostri sacri che vedete in fotografia non cambiano il destino di un prodotto smaccatamente commerciale, ed è un peccato soprattutto per lei che trovo brava e adorabile da tutti i punti di vista.
Tom Hanks ci ha abituato a prodotti scadenti e rimane un mistero come un grande attore come lui abbia ogni tanto bisogno di apparire in lavori mediocri solo per aggiungere denaro a un patrimonio che immagino consistente.
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