domenica 6 maggio 2018

La consistenza del sangue ... frammenti 4









"La collega guarda Oliviero che sta valutando i rischi.

«Se fossi in te aspetterei i vigili del fuoco».

Oliviero la guarda. «È festa, magari hanno altre chiamate, come minimo arriveranno fra mezz’ora, se è vero che il capo famiglia è tornato deve essere accaduto qualcosa in quell’appartamento, ci sono dei minori, credo sia una situazione che non ammette ulteriori attese».

Ciro annuisce veloce, Vilma lo imita, sono in quattro sul terrazzino, si intravedono le due torri da quella posizione, la città è luminosa di sole.

Oliviero sa che sta per fare una stronzata, una di quelle cose che possono costare il posto di lavoro, un’azione che poi dovrà spiegare, comporta dei rischi, sa anche che potrebbe essere di vitale importanza intervenire tempestivamente.

Guarda l’ora, le nove.

Scavalca, non guarda la collega che scuote la testa arcigna e contrariata, non guarda sotto, pensa che in fin dei conti è solo mezzo metro, un gioco da ragazzi.

Si ritrova sul terrazzo di casa Tamarri, la porta a vetri è chiusa, la tapparella è abbassata solo in parte, oltre il vetro c’è la sala, Oliviero si avvicina al vetro, toglie il berretto che infila fra le gambe e scherma gli occhi con le mani appoggiandole alla porta a vetri.

Stringe gli occhi e poi li spalanca, li stringe di nuovo, non è sicuro di ciò che sta guardando, poi si volta bianco in volto e guarda la collega, Ciro, la signora Vilma.

«Chiama la centrale, fai venire i pompieri, un’ambulanza, la polizia».

Poi si china in un angolo del terrazzo e vomita la colazione del mattino, toast e succo d’arancia."



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