Metti una brutta giornata di febbraio, pioggia battente tutto il giorno e una domenica pomeriggio nella quale l'unica cosa davvero desiderabile è rimanere al calduccio nella propria tana.
Io invece su gentile invito di Feltrinelli sono partito dalla bassa e sono arrivato fino a Casalecchio allo Shopville dove in una luminosa libreria Feltrinelli mi hanno allestito una postazione degna di Castle, con tavolino e romanzo bene in mostra, sia in vetrina che all'interno.
Anche in una normale domenica di febbraio sono riuscito a comunicare con nuovi potenziali lettori che non mi conoscevano e che coraggiosamente mi hanno avvicinato.
Alcuni erano curiosi e mi hanno fatto domande varie:
Ma lei è uno scrittore? Uno scrittore vero?
Una bambina carina e simpatica con suo padre mi ha chiesto diverse cose sul mestiere dello scrivere.
Un altro mi ha chiesto il perché del titolo del mio ultimo romanzo e mi ha raccontato che lui c'era in via Gorki quando i banditi della Uno bianca uccisero Adolfino Alessandri.
Un altro cercava l'ultimo di Camilleri e alla fine ha preso anche l'ultimo di Fagnoni.
Potenziali lettori, bolognesi in gita alla ricerca di un luogo di incontro in una brutta domenica di febbraio.
Persone che non mi conoscevano e che da oggi magari cominceranno leggermi.
Una lezione di vita, un bagno di umiltà, perché nel mastodontico mercato editoriale dove le classifiche sono piene dei soliti noti e le scansie sono zeppe di ogni genere di libro, emergere è quasi una chimera, quindi grazie alle grandi librerie bolognesi che mi permettono di sancire la mia esistenza.
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