Sabato pomeriggio, sto guardando The closer il mio telefilm preferito del momento.
Qualcuno mi chiama al cellulare, e solitamente sono seccature il sabato, difficilmente belle notizie, a una certa età funziona così.
Invece dall'altra parte c'è un giornalista del Corriere di Bologna che vuole intervistarmi in merito al Bibliotecario di via Gorki, lo sta leggendo e ha pensato anche di scriverci un articolo.
Per un attimo temo lo scherzo di qualche collega burlone, in polizia municipale ne conosco diversi, invece è vero, autentico, è un giornalista, Massimo Marino, persona di cultura che si occupa della pagina culturale del Corriere e ha, scopro, vari interessi e passioni, come il sottoscritto.
Mi cambia il senso della giornata, mi ricorda che sono uno scrittore, e mi dona una bella sensazione, rinforzando il mio ego che ogni tanto ha bisogno di un buon ricostituente.
L'articolo è perfetto, chiaro, intelligente, come lo vorresti a ogni nuova uscita.
Grazie quindi a Marino e a ogni giornalista che ha deciso di perdere il proprio tempo per leggermi e magari recensirmi.
In questo mercato saturo di ogni forma di scrittura è oro colato leggersi in un giornale solo per il fatto di avere scritto un libro, provare per credere.
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