Non ho mai incontrato Marco Frilli, ho parlato con lui in alcune occasioni per telefono e conservo di lui alcune mail divertenti.
Fra i diversi editori che ho conosciuto in questi sette anni di pubblicazioni Marco è sicuramente uno di quelli che più mi ha colpito per il suo modo ruvido e schietto di comunicare.
Quando mi diceva che gli era piaciuto un mio romanzo sapevo, ne avevo la certezza, che fosse sincero e che quello scritto aveva la carte in regola per il mercato editoriale.
Le sue critiche erano sempre puntuali e precise, senza giri di parole mi diceva cosa secondo lui non funzionava e come rimediare.
Mi ha dato alcuni consigli tecnici e stilistici che ho poi utilizzato con successo nel romanzo Bologna non c'è più.
Marco incarnava la mia idea di Editore, pragmatico, essenziale, corretto, sincero, per me era motivo di orgoglio e soddisfazione un suo complimento.
La raccolta Una finestra sul noir è dedicata a lui, più di quaranta scrittori si sono cimentati in un racconto dedicato a lui e al nero italiano.
Uno dei racconti è mio.
Spero che ovunque sia possa leggerlo e magari farmi sapere se gli è piaciuto, perché la vita è sogno alla fine o al massimo un romanzo e quindi tutto è possibile quando si decide di mettere sulla carta i nostri desideri e le nostre speranze.
Grazie a Carlo Frilli per avermi coinvolto in questa iniziativa benefica e lunga vita alla Fratelli Frilli Editori di Genova.
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