Ho impiegato diverso tempo per avvicinarmi a questa serie, prequel di Breaking bad.
Temevo una forzatura, una di quelle serie che nascono dalla nostalgia del capolavoro per fare rinascere alcuni personaggi altrimenti persi per sempre.
Mi sbagliavo.
Saul Goodman è un personaggio favoloso, tanto imperfetto quanto amabile, l'avvocato che vorresti avere, colui che può cavarti dai guai, o rovinarti definitivamente.
Dopo alcune puntate cominciano a comparire anche alcuni dei personaggi importanti di Breaking Bad ed emergono particolari delle loro vicende personali.
La serie è come Breaking Bad costruita magistralmente, la sceneggiatura è un piccolo capolavoro e pure mantenendo un carattere di commedia nera grottesca ha un'eleganza e una profondità inaspettata.
Se confronto questo prodotto con Coliandro, del quale ho visto la prima puntata venerdì 13 ottobre 17, mi chiedo il perché di certe sceneggiature improvvisate, trame sconclusionate, dialoghi impossibili.
Perché va bene proporre una commedia grottesca, va bene farla sostenere tutta dal bravo Morelli, ma è possibile che questo sia il massimo risultato ottenibile?
Sarà anche una scelta stilistica, ma che tristezza.
Approfitto per dirvi che i prossimi tre romanzi Frilli che ho scritto e che spero di pubblicare sono la mia personale dedica a Breaking Bad, solo affettiva chiaramente ma vi dirò di più nel tempo.
Better Call Saul è su Netflix
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