Si parla tanto di rispetto delle regole di convivenza civile, e mi scappa da ridere, per noi italiani il diritto degli altri spesso termina dove inizia la nostra soggettiva idea di diritto, lasciatevelo dire da uno che per quasi 15 anni ha lavorato per strada cercando di fare del rispetto delle regole la propria missione.
L'idea di rispetto di tanti concittadini si esplicitava nel triste momento della mia contestazione con le loro motivazioni: il mio cane è buono non necessita di guinzaglio, ho sostato nello stallo disabile solo per un minuto, sì è vero ho bevuto, ma conosco il mio corpo e alla guida sono ugualmente attento, andavo contromano ma è una strada dove non passa mai nessuno, no non spacciavo agente è solo per uso personale.
Noi italiani creativi, santi, poeti e navigatori, me compreso.
Vi lascio quindi con un raccontino estivo che potrete gustare nel bel sito dell'amica Elisabetta Miari, cliccando qui.
Poi un giorno forse in una mia antologia.
Forse.
Buona estate e date retta a un vecchio pulismano, rispettare le regole a volte salva la vita.
Nessun commento:
Posta un commento