"Ettore Bertasi lega il suo Liberty Piaggio con una
catena robusta al palo indicante il divieto di fermata
piantato a dieci metri del grande cancello
che conduce fino all’Extragon, locale bolognese
frequentato da una parte della gioventù bolognese,
quella marginale e insofferente, composta da
studenti universitari fuori sede, sottoproletari in
cerca di prima occupazione, giovani interinali che
si sbattono fra un lavoro di tre mesi in un call center
e un altro di sei mesi in un fast food, sempre
alla ricerca del posto fisso, senza illusioni, senza
aspettative, poi ci sono i quarantenni che arriva
no all’Extragon per respirare atmosfere rarefatte,
trascorrere una serata nostalgica in uno dei pochi
luoghi di aggregazione della sinistra antagonista
bolognese, cercando una ventenne con piercing
sulla lingua e tatuaggi nei punti giusti, o solo l’ebbrezza
della giovinezza, quella che puzza di sudore
e trasgressione. C’è anche qualche cinquantenne
con orecchino e codino ingrigito, capitato qui solo
per il concerto del gruppo californiano di turno, i
Black Heart Procession".
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