Ho cominciato quasi per gioco a partecipare alla costruzione di collane di racconti bolognesi, un buon esercizio di stile che ormai è diventato un appuntamento fisso con una, due o tre pubblicazioni l'anno e fino a quando troverò il tempo e la voglia di inventare storie, perché no?
I racconti non si vendono nel nostro buffo paese.
Buona grazia che si vendano i romanzi.
Ma i racconti sono perfette istantanee del nostro quotidiano, fermano attimi, contraddizioni sociali, drammi esistenziali e si sposano bene con il nero perché possono averne la stessa consistenza condensata in poche pagine.
Vi lascio alle collane alle quali ho dato il mio piccolo contributo con il titolo dei miei racconti
Il mio racconto di questa raccolta si intitola COMPAGNI DI VIAGGIO
Io e il calcio non ci prendiamo, ma il mio racconto propone la mia visione del calcio, quella di quando ero bambino e giocava ancora Pascutti, Savoldi, Perani,
Il mio racconto si intitola
La mia porta era quella che non c'è venite a trovarla il mio racconto si intitola
prima stella a destra
In questa raccolta c'è un pezzetto della mia infanzia, si parla di funghi e della sopraffina arte del fungaiolo, il mio racconto si intitola ROGO PROPIZIATORIO
Ho appena concluso il racconto per la raccolta invernale e ne sto scrivendo uno per l'amica
Elisabetta Miari di Racconti scontati
nel suo sito potrete trovare alcuni miei racconti
Perché scrivere racconti? Soprattutto perché me li chiedono e non si rifiuta mai un pensiero per un amico, in un periodo dove solo l'apparenza conta e il denaro meglio se frutto di ladrocini e corruzione credo che la creatività sia l'unica possibilità di salvezza, scrivere per sopravvivere e per raccontare una versione diversa della realtà.
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