Fra i miei progetti c'è anche un giallo per ragazzi fascia 11-14 anni, un esperimento del quale parlerò solo se andrà in porto.
Fra le idee e gli spunti decido di creare la trama intorno a uno degli eroi del nostro tempo sconclusionato, un giovane youtuber, non so se si scrive così, ma avete capito.
Non vi svelo nulla della trama, ma volevo solo fare una brevissima riflessione sul fenomeno.
In realtà io conoscevo già alcuni youtuber italiani per un semplice motivo, quando affronto un gioco particolarmente difficile o spaventoso, come ad esempio Resident Evil 7 e necessito di condividere la situazione o capire alcuni meccanismi per superare un ostacolo, ultimamente vado a cercare i video su you tube e così ho conosciuto alcuni di questi giovani eroi solitari che mi fanno compagnia, e spesso un gran ridere.
Lasciando da parte le considerazioni sul linguaggio spesso approssimativo, con utilizzo di molte parolacce, devo ammettere che mi diverto spesso a seguire questi adolescenti, che sperimentano giochi e situazioni in una condizione di solitudine apparente ma con una moltitudine di fans.
Sto parlando di youtuber con un seguito di un milione di persone e con video visti da 300/400 mila persone.
Mi piacerebbe dire che li trovo banali, vuoti, ignoranti, distruttivi, ma in realtà li trovo simpatici, divertenti, accattivanti e professionali, perché dietro allo spettacolo traspare una regia, un lavoro, una passione e una dedizione, c'è un motivo che spinge frotte di giovanissimi a seguirli, non sottovalutateli, loro sono il futuro della comunicazione e bella o brutta che sia, è sempre futuro.
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