Ambientato a Trieste, produzione Rai, regia Carmine Elia, sceneggiatura Lucarelli, Rigosi, Assirelli, Cogo.
Che dire ... ho guardato la prima puntata, un po' Ghost, un po' il sesto senso, senza il pathos del primo e l'intensità del secondo, probabilmente qualche bravo attore, una sparatoria iniziale di tutto rispetto, ma non ho visto le altre puntate, non l'ho trovato interessante abbastanza, né avvincente, né convincente.
Non comparabile con il notevole Rocco Schiavone interpretato da un grande Giallini, e neppure con i bastardi di Pizzofalcone, più debole come tenuta ma sempre più convincente di un prodotto che deve attingere al paranormale per trovare un senso, ma che un senso non ce l'ha come canta il grande Vasco.
Abbiamo una realtà spaventosa là fuori parola di sbirro comunale con la passione della scrittura creativa, ma quando grandi autori decidono di attingere a piene mani da una storia così debole mi mandano in crisi esistenziale.
Difficile scrivere storie credibili, meno difficile utilizzare stereotipi stilistici, ma è solo l'opinione di uno che non conta, uno che nella realtà ci sguazza ogni giorno, e i fantasmi li trova solo di notte, nei sogni.
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