Non so se esiste il cinema minimalista.
Questo sarebbe un buon esempio.
Il film ha vinto diversi premi come opera prima nel 2008, ed è davvero gradevole, appena surreale, ma neanche tanto a volere scavare un poco, esordio alla regia di uno sceneggiatore romano.
Il film non si pone, grazie al cielo, obiettivi contenutistici o morali, racconta la storia banale nella sua concretezza di un ferragosto romano dove un attempato uomo che vive con l'anziana madre si trova costretto,suo malgrado, a trasformare l'appartamento in una sorta di bed and breakfast per anziane signore parcheggiate dai parenti che in un modo o nell'altro hanno altri progetti per la settimana più vacanziera dell'anno.
Il film è leggero, scivola via bene come un vino dei colli romani e anche la vecchiaia vista con lo sguardo disincantato di Gianni Di Gregorio, sembra quasi una stagione affrontabile, basta incontrare il personaggio giusto.
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