lunedì 29 agosto 2016

la memoria ritrovata



Mi scrive su facebook un messaggio privato, dice di conoscermi, di avermi ritrovato in una libreria, prima ha visto i libri, poi ha collegato il nome, li ha comprati (Il silenzio della bassa, Bologna non c'è più) poi ha deciso di contattarmi, eravamo amici di villeggiatura, ci si incontrava a Gaggio Montano, avevo 13, 14 anni, la puzzolente adolescenza quella dei brufoli e dei primi amori. Ci siamo rivisti per un caffè, l'ho trovato uguale, solo appena ingrigito dopo 40 anni ma sempre identica simpatia e grinta, come se il tempo non fosse trascorso.

Ieri mi scrive un altro lettore, sempre bolognese, stessa storia ha comprato i miei ultimi due romanzi, li ha letti e ha collegato il nome alla sua storia, eravamo insieme al corso ufficiali in artiglieria da montagna, adesso è un collega, lavora in comune e ricorda particolari di quel periodo remoto (1982) che avevo dimenticato.
Forse ci vedremo per rimembrare pezzi di passato comune.

Mi chiedono perché scrivi?
Non sarebbero già due motivi sufficienti?
Noi siamo il nostro passato, bello o brutto che sia ha formato il nostro presente, è rimasto incastrato fra stomaco e cuore e ogni tanto torna a chiederti se sei  abbastanza lucido per ricomporlo, istantanee in bianco e nero dell'esistenza.

Nessun commento: