Abbiamo perso le parole.
Non ne esistono di adeguate.
Ai commenti e alle soluzioni ci penseranno i politici, gli statisti, i giornalisti, i cronisti.
Noi non possiamo che stringerci ai genitori dei bambini che non cresceranno e non avranno l'opportunità di vedere altri fuochi artificiali. Quei bambini erano in una città civile e multietnica insieme ai genitori a festeggiare il 14 luglio, una festa che ricorda la volontà di un popolo di ribellarsi alla tirannia, che diventa un monito a ribellarsi a qualunque tirannia, anche a quella che tenta di imporre un gruppo di demenziali estremisti religiosi.
Ci stringiamo ai tanti morti, ai tanti feriti, e ci rendiamo conto che non c'è luogo veramente sicuro...
siamo in una guerra lunga e difficile contro un nemico disumano e privo di scrupoli, una guerra che in fondo conosciamo bene per averla vissuta in prima linea, dal momento che nella nostra città la follia omicida uccise 85 persone e ne ferì più di 200, nella Stazione di Bologna il 2 agosto 1980.
Ieri sera c'erano i nostri colleghi francesi in prima linea a presidiare il territorio, così come noi agenti municipali e statali nel nostro Paese, a definire i confini durante le feste di paese, a regolare gli accessi, a garantire il rispetto delle regole di convivenza, cittadini in divisa che anche ieri sera erano lì a cercare di rendere una festa accessibile a tutti, sicura per tutti.
I colleghi forse non erano preparati a una tale follia, è umanamente impossibile esserlo, ma si sono comportati da eroi, hanno neutralizzato il criminale, hanno inseguito il camion a piedi, si sono arrampicati sulla cabina di guida, rischiando la vita, ma sono riusciti a fermarlo.
La speranza sembra svanita, ma nelle strade, nelle piazze d'Europa, ci sono uomini e donne in divisa a controllare il territorio. Il nostro pensiero, in questa Europa senza navigatore, è rivolto a tutti coloro che ci sono e ci saranno per strada a difendere e servire.
Questa è la sola certezza, noi continueremo a fare il nostro dovere.
Un abbraccio ai colleghi francesi e alle vittime dell'ennesima barbarie.
GLI OPERATORI DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI BOLOGNA
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