Ho appena letto il racconto di Flaminio
Verzocchi. Che dire? Mi è piaciuto anche questo. Se costui si ritrova presso il
CSM di via Tiarini. Non vorrei fare paragoni azzardati, però capisco bene
Flaminio e ciò che ha fatto, per quanto possa essere crudele, o crudo. Semmai
trovo grottesco, surreale, quel che si fa nel mondo moderno alle persone che
fanno qualcosa di orribile, di inaccettabile nella società, come un atto di
violenza. Per evitare che il colpevole finisca in carcere, o subisca una pena
durissima, si imbastisce una serie di azioni che portano la persona a essere
incapace di intendere e di volere. Forse può essere così nella frazione di
secondo in cui si fa l'atto di violenza (che non si riesce a spiegare perché
non è permesso nemmeno provarci), però a volte può essere atto premeditato.
Come nel caso di Flaminio. Di mio preferirei venir punito ma potermi spiegare
piuttosto che avere una punizione e una correzione blanda corroborata con una cura
psichiatra e farmacologica. Comprensibile anche il modo in cui si sente
Flaminio alla fine del racconto. Sente di aver fatto bene. Moglie e genero
erano proprio antipatici. Tanto che mi viene da pensare a un personaggio
cattivo dei "Pilastri della Terra", che sposa una per fare un
dispetto a un altro, la intrappola in un matrimonio infelice, un giorno
l'aggredisce, il cognato lo uccide ed è poi costretto all'esilio per evitare
l'arresto (e visto che la storia è ambientata nel Medioevo, va a combattere in
Terrasanta). Nel tuo racconto egli si chiama Walter, nei "Pilastri della
Terra" si chiama Alfred.
"Chissà i ragazzi" e
"Primavera" trovo che siano molto poetici. Oggi pomeriggio ero sicuro
quale dei due lo fosse di più, ora ho il dubbio. Di sicuro
"Primavera" parte da qualcosa di reale, ma è anche sognante. Più di
quello di "Chissà i ragazzi". Ebbene sì, confermo: l'aria di una città
è impregnata di chi l'ha abitata e costruita. E lo sarà anche se come in
"Io sono leggenda" dovesse essere disabitata. Con le edere che
spuntano sulle mura coprendole. Mi incuriosisce sapere quanto c'è di vero in
"Chissà i ragazzi" e "Uccello del malaugurio". C'è stata
ispirazione per qualcuno di reale? Il primo racconto non mi dava subito
l'impressione che si parlasse di due ragazzi di ieri, invece che di oggi... e
"Uccello del malaugurio" non pensavo fosse ambientato a Milano.
Almeno così pare.
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