Il miracolo dello scrivere avviene quando arrivi a toccare un'altra sensibilità e questa reagisce con un cenno. In questo caso il giovane amico Luca mi ha inviato alcuni commenti sui miei racconti e io ve li passo nella loro genuinità. Chi li ha letti capirà, chi non li ha letti magari proverà curiosità.
Rimane un fatto Luca e non è il solo, li ha graditi e questo per me equivale a un successo di vendite.
Grazie giovane amico.
Chiaramente Luca è stato prima informato della mia volontà di divulgare i commenti e mi perdonerà se in alcuni passaggi mi sono permesso di omettere dati sensibili che riguardano la sua identità.
Ciao Massimo, oggi ho letto i primi due racconti. Niente male! Preferisco
più "Nessun dolore" a "Ero comunista", però. Ammetto di
essere ignorante in merito a Warcraft, e di non aver trovato su Google la
principessa Lorenz di cui parli. Però il modo in cui la storia è narrata, il
commesso protagonista che va a comprare il pupazzetto che desidera tanto, poi
viene tallonato da due che vogliono Lorenz, e il modo in cui lui finisce il
lavoretto è coinvolgente. Non ho capito subito che il bloccasterzo è stato
usato per finire uno dei due aggressori, ma è stato bello leggere di uno che
fino a quel momento non aveva emozioni di nessun tipo.
"Ero
comunista" non è meno bello, comunque. Non è facile spiegare a un giovane
d'oggi cos'è il comunismo vissuto sulla propria pelle, sentito dire dai media,
esperito... e voglio provarci io parodiando in chiave animalesca la Guerra
Fredda vista dai russi come ha fatto Orwell a suo tempo negli anni '40? Io, che
sono pure ignorante in fatto di agraria? A quanto pare, il vero comunismo non è
solo manifesti, giornali, lotta e ideali, ma anche modo di essere, di pensare.
Che puntualmente vengono traditi quando la rivoluzione viene tradita anche essa,
come è successo in molti Paesi comunisti. Io inseguo il sogno della parodia già
citata da 5 anni, e credo di poterne dire qualche cosa. Anche se è chiaro che
di alcune pagine di storia sono ignorante. Come le peripezie di Lorusso, anche
se ne comprendo le conseguenze (cioè abbandonare la FGCI). Capisco un po' di più
Impastato, avendo visto "I cento passi" ed essendomi fatto dire che a
lui hanno dedicato un misero trafiletto a fondo pagina. Quando
"L'Unità" è temporaneamente scomparso per mancanza di fondi, io ci sono rimasto un po' male, ma mi hanno detto che era destino, come poteva
continuare a esistere un giornale che è la testata di qualcosa che non c'è più?
Ma trovo bello, anzi pieno di speranza, dire che nel 2016 le persone sole
nonostante le comunità, l'informatica e cose simili, possono essere padroni del
loro destino se vogliono, e che questa è davvero una potenziale rivoluzione.
Del resto siamo in un mondo senza speranza, ma piena di persone che sperano
(parole che non sono mie, ma di Xavier Dolan, regista canadese).
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