Questa mattina, ore 6 e 30 circa sono passato a poche centinaia di metri dal disastro.
Ero in via Peglion, una delle strade che percorro la mattina, era ancora buio, stavo andando a lavorare. Sono arrivato all'intersezione con la Ferrarese e ho visto due autobus di quelli che scivolano veloci fra Bologna e Ferrara, erano fermi con le doppie frecce, ho girato appena lo sguardo a sinistra mentre mi immettevo nella Ferrarese e ho visto le luci blu intermittenti, quelle che solitamente vedete sulle auto della polizia municipale, o sulle ambulanze o dove volete voi.
Ho pensato, là è successo qualcosa di brutto, e mi sono diretto al lavoro.
Appena entrato negli spogliatoi i colleghi già sapevano.
Incidente terribile sulla Ferrarese.
Due morti, un ferito grave.
Tutti giovani.
I colleghi stavano già uscendo e sono andati in quel luogo dove è avvenuta la tragedia, giovani vite stroncate, e là hanno lavorato insieme ai sanitari, ai vigili del fuoco, agli ufficiali di polizia giudiziaria, hanno lavorato sotto la pioggia, senza dubbi, senza esitazioni.
Si chiama senso del dovere, non te lo insegnano, devi avere lo stomaco forte e non puoi permetterti di esitare, perché davanti a una tragedia simile ci vuole professionalità, senso del dovere, sangue freddo, spirito di sacrificio.
Io li ho visti quei colleghi, gente di cinquant'anni, uscire sotto la pioggia, erano orgogliosi, erano determinati, erano invisibili come al solito, per tutti quelli che dicono che noi non serviamo a nulla, solo a fare multe.
Provate voi a esprimere un briciolo del loro coraggio, io vi aspetto là in via Ferrarese, dove i sogni si infrangono e rimane solo la realtà.
Massimo Fagnoni Delegato SULPL Bologna
Nessun commento:
Posta un commento