8 febbraio 2016 una pattuglia appiedata percorre via Indipendenza a Bologna. I due giovani agenti incontrano un commerciante tunisino intento a vendere merce sotto il portico, senza autorizzazione. I due agenti gli si avvicinano e da subito il commerciante dimostra il suo disprezzo, facendo scoppiare la bagarre.
Il commerciante rifiuta di declinare le generalità (reato immediato) lo fa più volte e continua ad offendere ed oltraggiare i due agenti in modo fantasioso e variegato (reato).
La gente intanto intorno si ferma a guardare constatando il comportamento oltraggioso ed aggressivo del commerciante, mentre gli agenti tentano di riportarlo inutilmente alla calma.
La situazione degenera ulteriormente quando gli agenti sequestrano la merce, così come impone loro la legge... ed allora il commerciante sferra un pugno ad un agente e, nel tentativo di allontanarsi, lo colpisce anche con la sua bicicletta, provocandogli lesioni con una prognosi di 12 giorni.
La persona viene arrestata.
Fino a qui la cronaca di ordinaria follia di una delle nostre giornate lavorative spesso trascorse a rincorrere abusivi e contrastare reati, è il nostro lavoro, l'abbiamo scelto, conosciamo i rischi (che sono sempre di più simili ai colleghi statali - pur non avendo nemmeno una delle loro tutele- ed anche se ci tocca leggere che il nostro assessore dice che purtroppo son cose che capitano, mentre fino a ieri ci dicevano che dovevamo occuparci di happy hour e biciclette!).
La novità del giorno è la decisione del giudice, che mi annichilisce...
Sono 4 i capi di imputazione:
1) Resistenza, art 337 del codice penale perché opponeva una resistenza violenta al controllo degli agenti.
2) Lesioni art 582 del Codice Penale, 12 giorni di prognosi.
3) Oltraggio art 341 Codice Penale, perché offendeva gli agenti in diversi modi e con grande veemenza.4) Rifiuto di generalità art 651 del Codice Penale, perché per diverse volte rifiutava di declinare le proprie generalità.Il Giudice assolve il commerciante per i primi tre capi di imputazione ritenendoli di “particolare tenuità”. Lo assolve inoltre per il rifiuto di generalità, in quanto il fatto non sussiste.
Sia ben chiaro! Non si deve mai mettere in discussione la stima ed il rispetto per la Magistratura, e ritengo che le sue sentenze siano davvero, in un paese civile e democratico qual' è il nostro, sempre emesse ''in nome del popolo italiano''!
Però, ora il commerciante ha una nuova informazione da elaborare: può offenderci, malmenarci, non dirci come si chiama... e venire assolto.
Come possiamo allora operare serenamente, come possiamo far rispettare la Legge se in primis viene a mancare il rispetto che si deve avere per tutte le divise che ogni giorno operano per strada, destinate così a diventare zimbello del primo delinquente o frustrato che decide di aggredirle o sbeffeggiarle?La nostra unica e vera difesa è la Legge, in nome e per conto della quale operiamo, cercando di rispettarla noi per primi e di agire all'interno delle sue regole. Ed è allora molto duro vedere che talvolta la Legge ci volta le spalle!Concludo ponendomi una domanda: chi difenderà il cittadino, se la Legge non difenderà i suoi servitori?
Massimo Fagnoni delegato SULPL Bologna
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