Oggi mentre tornavo a casa da una visita medica, una di quelle chiamate comunemente preventive e inserite nel quotidiano di un cinquantaseienne in forma, ascoltavo radio tre e una simpatica voce femminile raccontava Carosello, ricordando i protagonisti, gli spot, il suo ruolo sociale, il periodo storico e molti di quei piccoli capolavori di cortometraggio. Io ne ricordavo tanti, altri avrei voluto citarli, Dalla pancia non c'è più a Gigante pensaci tu a ... lo vogliamo torturare e tanti altri motti entrati nel nostro bagaglio di ricordi individuale e collettivo.
Io sono un dinosauro cresciuto con Carosello e forse una parte della mia umanità è davvero legata a quella parentesi magica che precedeva la buonanotte nelle famiglie italiane anni sessanta, in un periodo nel quale il futuro era ipotetico e pieno di speranze.
E allora viva carosello
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