Era una sera fredda, nebbiosa, me la ricordo ancora perché come fai a dimenticare una storia come quella? Tre giovani carabinieri ammazzati senza pietà nel cuore di uno dei quartieri periferici di Bologna, il Pilastro.
Chi come me è nato e cresciuto a Bologna sa cosa rappresenta il Pilastro nella storia della città.
Chi ha letto i miei romanzi sa quanto importante sia nel mio immaginario questo quartiere e non a caso in Vuoti a perdere proprio nei pressi di questo monumento avviene l'assassinio di un giovane.
Ma quella è fantasia, romanzi, scrittura più o meno creativa.
L'eccidio del Pilastro rimane nella storia della città come una ferita insanabile, un omicidio di tre giovanissimi che indossavano una divisa e avevano una vita davanti.
Poi mi chiedono perché penso che Bologna abbia tanti giallisti, perché sia così noir.
Bologna in alcuni momenti della sua storia è talmente nera che nessun giallista potrà mai davvero descrivere l'angoscia di noi bolognesi quella sera di nebbia, quando l'Uno bianca era ancora un punto interrogativo e le uccisioni si susseguivano senza senso.
E cosa c'è di più nero della insensatezza di una banda di feroci assassini?
Oggi voglio ricordarli quei ragazzi, perché nessuna divisa deve restare indietro, in questo paese che velocemente le dimentica, velocissimo a metterle in croce, meno a ricordare il loro sacrificio quotidiano. Ili nostro quotidiano sacrificio.
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