di Emiliano Bezzon
Ecco l'ultimo romanzo di Massimo Fagnoni, di cui abbiamo già recensito i due precedenti.
Ma questo è il ritorno alla serie che vede protagonista il maresciallo Greco, del nucleo operativo carabinieri di Bologna, affiancato dai suoi collaboratori, tra cui un agente della Polizia Municipale, proprio come Fagnoni.
La storia si svolge prevalentemente entro le mura di un liceo bolognese, nelle complesse relazioni tra i diversi gruppi di ragazzi, i loro genitori (spesso scoppiati) e gli insegnanti. E qui, oltre al Fagnoni scrittore e agente di polizia, viene fuori lo psicologo che per anni ha lavorato nei servizi sociali e psichiatrici.
Ma non è certo un appesantimento della narrazione, piuttosto un qualificato completamento della storia che, comunque, rimane poliziesca, anzi "carabinieresca".
Fagnoni sa bene di cosa sta scrivendo, forse perchè l'ha vissuto in una delle sue diverse vite professionali e lo fa con il trasporto di chi crede a quello che fa e alla forza della giustizia, nel suo significato più alto. Il romanzo è corposo, a tratti complicato e intricato, ma scorre velocemente mettendo a nudo miserie e povertà, anche nell'investigatore protagonista della storia che, incautamente, non riesce a dare il giusto peso a una segnalazione di scomparsa, poi rivelatasi qualcosa di molto più tragico.
Nel gioco delle parti ognuno ricopre il ruolo che gli è attribuito dalla consuetudine e dall'opinione corrente, anche se non è proprio il suo o non lo agisce al meglio. Purtroppo le apparenze, almeno di primo acchito, sono quelle che condizionano i rapporti; poi quando emerge la sostanza vera, può essere troppo tardi.
Chi sono i vuoti a perdere? I genitori di adolescenti che sono costretti a crescere da soli. E per questo possono anche morire.
Titolo: Vuoti a perdere
Autore: Massimo Fagnoni
Editore: Eclissi
Collana: I Dingo
Data di Pubblicazione: Maggio 2015
Prezzo: € 12
Pagine: 280
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