E' morto Renato Zangheri storico e sindaco di Bologna dal 1970 al 1983.
Forse il sindaco più significativo nell'immaginario dei bolognesi della mia generazione proprio perché ha servito la sua città in uno dei periodi più intensi e difficili dal dopoguerra in poi.
Il sindaco e le stragi. Renato Zangheri viene eletto sindaco il 29 luglio 1970; sostituisce Guido Fanti, primo presidente della Regione Emilia-Romagna. Vice sindaco è Paolo Babbini, socialista. Gli anni di Renato Zangheri sindaco sono ricordati per gli avvenimenti tragici che colpiscono duramente la città: la strage del treno "Italicus" del 4 agosto 1974 dove muoiono 12 persone e 44 sono ferite per l'esplosione di una bomba a San Benedetto Val di Sambro; l'uccisione di Francesco Lorusso l'11 marzo 1977 e i fatti seguenti; la strage del 2 agosto 1980, quando alla 10,25 una bomba esplode nella sala d'aspetto della seconda classe della stazione ferroviaria .
Io nel 1977 avevo 17 anni, ero un giovane comunista e ricordo che lui divenne per l'autonomia operaia e l'estrema sinistra il simbolo di un partito comunista connivente con la democrazia cristiana, complici a loro dire del clima di repressione che seguì a Bologna la morte di Lorusso.
Altri tempi, schieramenti contrapposti, passione politica, impegno civile, diritti sociali, allora la vita politica era drammatica, tragica a volte, densa di tensioni e scontri, ma c'erano uomini come lui ad affrontare le situazioni più estreme con coraggio, dignità, senso del dovere e senso di appartenenza.
Altri uomini, altri politici, veri pilastri della storia politica del nostro paese.
Con lui scompare un altro dei grandi sindaci di Bologna e la sua scomparsa rende ancora più evidente la distanza della politica attuale da quella di allora.
In quel periodo i politici come lui erano pronti a tutto per salvaguardare la propria città e difendere i propri ideali, veri servitori delle istituzioni.
Oggi invece ... ma che te lo dico a fare?
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