The fall - caccia al serial killer è una serie britannica, due stagioni e riga per fortuna e la trama è sempre quella, detective con tacchi a spillo e monoespressione autistica con uno stile di vita discutibile e una predilezione per avventure sessuali casuali con uomini, donne e chi capita, e serial killer bello come l' attore protagonista di 100 sfumature di grigio ... o che sciocco è proprio lui, e un contesto quello dell'Irlanda del Nord che forse è davvero l'unica cosa interessante di tutto l'insieme.
La storia è poco originale, il serial killer sta con un'infermiera brutta e sovrappeso, ha un paio di figli e fa l'assistente sociale, o il consulente psicologico di donne in difficoltà e fa scappare da ridere la banalità del suo approccio professionale, la banalità del suo bisogno compulsivo di uccidere giovani donne in carriera, e si capisce subito che è lui, quindi non vi svelo nulla.
Il gioco non è tanto scoprire chi è l'assassino ma la partita a scacchi psicologica fra la detective patinata e il killer da copertina.
Se penso che l'attice protagonista era per me una sex simbol quando intrepretava xfile, arrivo alla conclusione che o avevo meno pretese in un altro periodo della mia vita o era più interessante il personaggio.
Questa bella quarantasettenne non spicca nella fiction, l'espressione è sempre uguale da bella tenebrosa e sensuale poliziotta con un passato tragico, un presente impreciso e un futuro improbabile, e non è simpatica, neppure particolarmente abile, metre lui il bello e maledetto assassino si muove come un orso in un negozio di cristalli, a casaccio, insegue la conclusione inevitabile fra frasi ad effetto sulla inevitabilità della morte e la seduzione del male.
Insomma in un panorama televisivo dove noi italiani siamo sempre il fanalino di coda ogni tanto non dispiace trovare un prodotto bello e patinato come un giornale pubblicitario di un'agenzia di viaggi ma assolutamente poco avvincente e decisamente noioso.
Su sky e se lo perdete pazienza.
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