Giovane cinema italiano targato Fandando leggero e divertente come un aperitivo non troppo alcolico ed è fin troppo evidente la citazione a Breaking Bad che si intuisce essere idea ispiratrice dell'intera sceneggiatura, anche se con la serie tv americana ha in comune una sola cosa, l'idea che uno studioso, uno scienziato per risolvere un problema economico decida di inventare una nuova droga.
Ma se Breaking Bad, a mio avviso una delle serie televisive più belle e originali degli ultimi anni, è drammatico, comico, grottesco e adrenalico e riesce ad esserlo in quasi tutte le puntate, questo è e rimane un filmetto, leggero, evanescente, ironico, ma non pungente, uno di quei film dei quali non rimane traccia il giorno dopo, nemmeno un leggero mal di testa, però mentre lo vedi fa compagnia e strappa un sorriso.
Dentro c'è la frustrazione delle nuove generazioni di laureati costretti a fare i benzinai alle dipendenze di un extracomunitario pur essendo ottimi latinisti, oppure lavapiatti in una pizzeria o peggio ricercatori universitari a vita.
Alcuni aspetti antropologici del film andavano sottolineati, bisognava trasformare l'ironia in sarcasmo, fare decollare il film in una parabola grottesca e davvero violenta dei giorni nostri per dare risalto, facendo ridere, al dramma di tante teste pensanti a spasso in un paese dominato da altrettanti delinquenti ignoranti.
La scelta della produzione invece si è fermata molto prima decidendo per una commedia leggerissima, una specie di favola surreale dove nessuno davvero si fa male e dove la morale è relativa.
Pregevole apparizione di Neri Marcorè ex studioso a sua volta costretto a diventare boss della malavita romana.
su sky
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