Questa sera a Blob andava in scena l'orrore quotidiano fra madri che uccidono figli, romani che si associano con mafiosi per depredare il paese e improvvisamente è entrata in scena questa vecchia canzone di Venditti che è talmente remota (1974?) da essere uscita dalla mia memoria musicale.
Ve la regalo, io ero un adolescente e ascoltavo Venditti mentre mi innamoravo per la prima volta di una ragazzina che non sapeva nemmeno chi fossi.
Venditti mi piaceva e mi piaceva anche quell'Italia che non conosceva ancora il terrorismo, che mi rimandava al liceo, che aveva sicuramente un grande Bologna calcio e tutto un futuro davanti e in quel tempo di natali sicuramente modesti e stiracchiati io il Natale me lo godevo completamente, era più freddo, più nevoso, ma era ancora il Natale delle speranze, dei sogni, dei progetti per il futuro, dei primi innamoramenti, delle prime scelte politiche, delle prime assemblee, non c'erano ancora i decreti delegati, ma c'erano idee, entusiasmo, miseria dignitosa e voglia di cambiare il mondo.
Il mondo poi è davvero cambiato ed è inutile stasera ricordarvi la nostra situazione poveri o ricchi, cristiani o musulmani, di destra o di sinistra (ma c'è ancora la destra e la sinistra? Direbbe Gaber), il momento è davvero merdoso, l'orrore ci entra in casa a ora di cena e a tutte le ore del giorno e della notte, e la situazione socio economica del paese va a catafascio, ma in giro ci sono i soliti noti e ignoti che continuano a rubare.
Quindi visto che sapete già tutto e che magari state pensando stasera al vostro prossimo Natale, dovunque siate vi regalo questo vecchio brano di Venditti che allora cantava , quando verra Natale tutto il mondo cambierà e probabilmente già allora il cantautore romano voleva farci riflettere sulla caducità delle nostre speranze, in un Italia che si avviava dolcemente verso il proprio inesorabile declino.
Alla fine non mi apre più la famosa canzone di Venditti e allora ve ne propongo un'altra altrettanto vecchia: le cose della via e spero vi piaccia
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