venerdì 14 novembre 2014

il codista



Sto guidando ore 6 e 25 del mattino, verso Bologna, come ogni giorno e intercetto su radio montecarlo la storia di Giovanni Cafaro, credo, primo codista italiano, un cortese signore con la faccia sorridente che dopo avere perso il lavoro di responsabile marketing presso un'azienda trasferitasi fuori Italia, si è inventato questo lavoro.
Lui in realtà fornisce un servizio e sta anche implementando con altri servizi, non solo codista nei vari uffici della burocrazia italiana, ma anche a disposizione per la spesa quotidiana e qualsiasi richiesta del cliente.
Che dire, siamo un paese che sta invecchiando, un paese al passo, fermo e arroccato in una stagnazione economica, morale, politica, un paese che fa pochi figli e ci mancherebbe anche visto l'assenza dello Stato nell'assistenza alle giovani coppie, e un paese che non produce, perennemente indebitato.
Inventarsi un mestiere come questo è coraggioso, ci vuole umiltà,  spalle robuste e la determinazione a non arrendersi alla malasorte.
Il mestiere è affascinante, in bocca al lupo Giovanni, te lo meriti.
E io magari ci scriverò un bel racconto su questa invenzione, nuove professioni, nuove forme di resistenza urbana, il mondo, il nostro mondo che implode silenziosamente senza clamori.  

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