Eccoli qui due modelli di vicepresidenza americana, un sociopatico drogato di potere e pervertito, e un assassino di bambini, spietato e senza scrupoli.
Ieri sera sono giunto alla fine della seconda stagione di Homeland che nella mia classifica personale batte House of cards sulla tensione, sulle emozioni e sui personaggi, e la conclusione di stagione è spettacolare, io chiaramente faccio il tifo per il sergente Brody e la bionda pipolare della Cia.
Perde terreno invece il personaggio interpretato da Kevin Spacey che all'undicesima puntata si esibisce in un menage a tre con la bella e algida moglie davvero disgustoso.
Punto, non vi dico altro per ora, mi diverto, mi piacciono, ma la morale conclusiva delle due serie è che il potere forse logora chi non ce l'ha, ma quando devi diventare un mostro per conservarlo non so se il gioco vale la candela.
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