mercoledì 1 gennaio 2014

Il grande e potente Oz




Prequel del film del 1939 Il mago di Oz che adesso ho voglia di rivedere, Il grande e potente Oz è in realtà un film Disney che ricorda a tutti noi come la magia sia insita nell'essere umano, ed è la capacità di superare ostacoli apparentemente insormontabili usando ciò che solitamente sfruttiamo meno, la creatività.

Noi siamo un popolo di navigatori santi e sicuramente filibustieri, e abbiamo perso nei secoli il desiderio di sperimentare, osare, inventare, ci siamo arenati in un medioevo mediocre, persi in un individualismo sterile, ognuno a rincorrere un quotidiano zeppo di parole storpiate che corrono sulla superficie dei nostri desktop, dei nostri palmari, dei nostri cellulari.

La miseria incalza, come le due sorelle streghe del film e noi siamo chiamati a fare una magia che metta in salvo la parte buona della nostra umanità.
Ma come nel film siamo consapevoli di essere solo  illusionisti,  coscienti del fatto che la magia non esiste esistono solo i giochi di prestigio e la professionalità è tutta lì, nel riuscire a sconfiggere la miseria, materiale e morale, con la creatività.

Noi piccoli prestigiatori dilettanti non possiamo competere con le streghe cattive, quelle che muovono in rete milioni di euro, solo sfiorando un computer,  non possiamo competere con i grandi maghi della finanza, con i politici corrotti, con chi se ne frega di fare ripartire l'economia, ma nella realtà, come nel film, è possibile almeno provarci a reinventarsi un modo diverso di coesistere.

Il mago di Oz, imbroglione,  seduttore, bugiardo, inaffidabile,  alla fine decide di schierarsi dalla parte migliore, e usando l'illusione cinematografica vince la sua battaglia.
Illusione, cinema, creatività, magia.
Chissà che nel nuovo anno appena iniziato non sia possibile ripartire dalla parte più colorata di noi, quella incastonata nella porzione di cervello più vicina al cielo.

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