martedì 31 dicembre 2013

Fabio Volo ... l'arte della leggerezza quotidiana




Concludo l'anno in leggerezza, come pare a me, nell'intimità della mia tana, mangiando cose scelte da me, bevendo buon vino e rilassandomi con molto cinema.

Oggi ho visto un film tratto da un romanzo di Fabio Volo, Il giorno in più.

E per coloro che lo trovano banale, commerciale, superficiale, e tutte le definizioni che volete dargli, io non posso che dire due cose, non ho mai letto i suoi libri, ma da Wikipedia apprendo che Il giorno in più ha venduto un milione di copie e le ha vendute in parecchi paesi del mondo, quindi visto che io vivo in questo mondo, e pubblico i miei romanzi presso case editrici di questo mondo, e non ho mai neanche per un attimo sperato di arrivare al successo con i miei scritti, devo affermare che sicuramente i suoi romanzi devono avere una ricetta al suo interno che li fa esplodere rendendoli appetibili per il grande pubblico.

Lui è uno scrittore di successo, e lo è fino a quando riuscirà a vendere i suoi romanzi che come in questo caso addirittura diventano un film.

Io sono diverse cosucce, fra le quali uno scrittore, ma sicuramente lontano anni luce da lui e da chiunque abbia mai raggiunto tali numeri, e quindi mi inchino davanti al suo talento e vorrei avere in tasca la sua ricetta,  la vorrei avere come avviene nelle favole o nelle leggende per trasmissione diretta, magari telepatica, ma so già che non avverrà.

Non leggo i suoi libri ma guardando il film che mi è piaciuto e mi ha allietato, pur non essendo un capolavoro, ho ripensato alle considerazioni di una giovane lettrice che descriveva i romanzi di Volo come romanzi della superficialità quotidiana, ed è lì secondo la ragazza che risiede il segreto del suo successo.

Il quotidiano di cui parla Volo nel film in realtà non è tanto banale, stiamo parlando di personaggi che vivono in un ambiente che ha poco a che fare con la quotidianità vera, quella che sa di miseria e puzza di minestrone e rate del mutuo, ma però è leggero.

Il film è leggero, ricorda vagamente certe commedie americane, un po' il Woody Allen anni 80, un po' Harry ti presento Sally, e funziona, perché dà respiro ai buoni sentimenti, senza diventare melenso, fa ridere senza essere volgare, parla d'amore senza parlare di eternità, lascia la speranza che la vita possa essere migliore, senza raccontare bugie eccessive, e compie il suo dovere, quello di intrattenere.

In conclusione non leggerò Volo domani, e non perché penso che sia spazzatura, ma perché devo leggere tante cose prima di lui, e so già che non imparerò dai suoi scritti il segreto del successo, ma penso che abbia ragione la ragazza, qualsiasi cosa scriva evidentemente funziona, almeno la sceneggiatura è davvero piacevole.

Io continuerò a scrivere con il mio stile, e se devo avere successo deve avvenire per ciò che mi piace, certe ricette a volte rimangono segrete per sempre inutile copiare, pensate alla Coca Cola, o alla Nutella.

A proposito buon 2014  e tanto cinema, tanta narrativa a tutti voi, non c'è niente di meglio per alimentare i sogni e scacciare la malinconia.

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