Gli ultimi due episodi di Black Mirror sono forse i più geniali e i più feroci.
Vota Waldo è stato spesso associato al successo elettorale grillesco, ma le affinità sono solo metaforiche e favolistiche. Nella puntata in questione Waldo un cartone animato a forma di pupazzo azzurro, irriverente e aggressivo, ottiene un successo elettorale in un piccolo comune inglese e diventa poi un fenomeno mondiale.
Il comune denominatore fra grillismo mediatico e personaggio telefilmico è l'oggettiva insofferenza dell'elettorato nei confronti della politica, in Italia l'astensionismo è cresciuto negli ultimi tempi e comunque in maniera ancora blanda rispetto ad altre realtà, penso agli Stati Uniti ad esempio.
Siamo giunti a un punto di non ritorno della politica tradizionale, bruciata da anni di corruzione, collusione con la malavita, perdita totale di riferimenti etici, lontanissima dalla gente comune, quella che paga le tasse e non arriva alla terza settimana del mese.
In vota Waldo viene esplicitato il messaggio e il grillismo ne è la prova oggettiva, ora bisogna fare il passo successivo, ma non chiedetemi quale, io aborro la politica, come direbbe Mughini.
L'ultimo episodio è ancora sull'utilizzo della comunicazione di massa, mass media, cellulari, video camere, spettacolarizzazione dell'orrore; è divertente e propone un supplizio infinito per i peggiori peccatori, mi ha ricordato alla lontana arancia meccanica, nel geniale romanzo e nel film si costringeva Alex a guardare scene di violenza inducendo nel criminale una repulsione fisica a qualsiasi azione criminosa, una sorta di castrazione psicologica, proposta tante volte dalla destra.
Lo scopo dell' episodio è sicuramente ancora una volta puntare l'attenzione sull' evoluzione o involuzione di noi esseri pensanti continuamente in contatto con la rete, con la virtualità, noi esseri disumanizzati, ostaggi dei nostri stessi strumenti di comunicazione.
Geniale questo Charlie Brooker e se volete conoscerlo meglio guardate cosa diceva del nostro ex capo di governo nel 2011, esilarante, soprattutto per gli inglesi.
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