Clic ... clic ... clic l'indice si muove frenetico sul pulsante sinistro del mouse, lunedì pomeriggio.
Questa mattina ho lavorato, ho fatto il lavoro per il quale mi pagano e ho cercato di farlo bene, come sempre.
Adesso, ora nel mio tempo libero, potrei fare ginnastica, andare in piscina, mettere a posto il nuovo romanzo che uscirà nel prossimo inverno/primavera, e intanto continuare a buttare giù idee per quello nuovo, o giocare con l'xbox a Skyrim.
Invece clic ... clic ... clic ... clicco inviti su facebook per la prossima presentazione del 4 giugno a San Pietro in Casale.
Scorro le icone dei miei contatti, quasi 2000, fra questi ho contatti più o meno concreti con qualche decina in capo a un anno e la mia mente vecchia di cinquantenne irrisolto va in crisi.
No quello non lo invito, abita in Sicilia, cosa lo invito a fare? Nemmeno mi conosce, quell'altro non lo invito perché è uno scrittore molto più conosciuto e bravo di me, appena vede l'invito mi schifa di sicuro, perché dovrei invitarlo? Quella non la invito perché è antipatica , quello lo invito perché ha parlato bene del mio libro.
In realtà, se potessi con un unico clic invitare tutti lo farei, e risparmierei tempo.
Devo avere visto un film o un'animazione su questa storia del tempo.
Alle presentazioni in realtà è difficile che la gente partecipi, a meno che tu non non sia uno che conta, non so Saviano, Mogol, Ammaniti o Pupo, etc etc.
Alle mie presentazioni è sempre un terno al lotto, tranne quella di Feltrinelli che è quasi sempre una sicurezza.
E qui parte il secondo dubbio della giornata:
Oggi nello spogliatoio un amico/collega mi dice ridendo: perché non scrivi un bel libro comico alla Fantozzi, quello si che lo venderesti.
Fantozzi, Villaggio, un genio, certo, non molto felice nella vita ma geniale dal punto di vista creativo.
Certo potrei scrivere un bel libro comico, grottesco, peccato che non ne ho voglia, peccato che l'abbiano già fatto.
Arriva un altro collega in accappatoio e mi fa: Ma che libro comico dovresti scrivere un libro sul calcio, che ne so una storia dedicata allo storico Bologna, quello lo venderesti come il pane.
Certo il calcio, o meglio la cucina, un bel libro di ricette o perché no un giallo ambientato nell'ambiente calcistico con risvolti culinari.
Poi penso a Cormac Mccarthy, uno degli scrittori che amo di più, vive nel Nuovo Messico a Tesuque, così almeno recita Wikipedia, non frequenta ambienti mondani, non credo sia su facebook e ha scritto
Non è un paese per vecchi.
E allora ricomincio a cliccare inviti per persone che giustamente non verranno, così, come fosse un gioco, uno di quelli dove non perdi nulla, solo tempo.
Clic ... clic ... clic ...
2 commenti:
Decisamente impegnativo e non facile inviare gli inviti su facebook. Inutile un invito a chi abita a oltre 70/100 Km dal luogo della presentazione, ma comunque se il contatto è un vero amico o un lettore assiduo anche se non potrà partecipare apprezzerà l'invito, almeno credo.
comunque con tutti i suoi limiti e sempre con la coscienza dei grossi limiti dello strumento, facebook rimane un veicolo di informazioni e la cosa più importante, gratuito, che non è poco, quindi grazie facebook
Posta un commento