La nona di Beethoven per me è soprattutto un film, e precisamente Arancia meccanica, scandaloso, potente, violento e colorato, irriverente e denso di tutto il male, con dentro la musica più bella del creato, e ieri mattina ho guardato questo incredibile concerto.
Guardavo, da profano, i musicisti e il loro maestro all'opera, ascoltando i solisti, e pensavo che quegli esseri umani incarnano un pezzettino di perfezione, sono pagati e spero bene, per donare sensazioni a un livello diverso dal solito carrozzone commerciale che transita per radio e televisione, incarnando la continuità, permettendo a un opera come la nona di vivere in eterno.
Non è vero che l'immortalità non esiste, questi uomini e donne che lavorano in teatri come quello del video e suonano e cantano e dirigono, nel momento della massima realizzazione di un opera, sfiorando la perfezione esecutiva, diventano immortali, allietando cuori buoni e cuori oscuri, come quello di Alex, a dimostrazione del fatto che il bello alberga nei luoghi più impensati senza pregiudizi o remore, senza stucchevoli congetture retoriche.
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