Lascia l'amaro in bocca questa seconda edizione di Masterchef, è il trionfo della grande cucina, è il trionfo dell'antipatia, piove sul bagnato e la vincitrice non aveva probabilmente bisogno dei 100000 euri, di un libro di ricette pubblicato, di pubblicità.
Del resto non era molto simpatico neanche Maurizio, il secondo classificato, e forse riuscirà comunque a diventare un grande chef.
Alla fine la prima serie mi era piaciuta perché il vincitore era un ragazzo dall'aspetto gentile e umile che a quanto pare ha conservato le sue caratteristiche anche dopo, ma immaginate quanto si gonfierà l'ego già ingombrante dell'avvocato, come amava chiamarla continuamente Cracco.
Lo spettacolo non deve premiare necessariamente il più bravo, dovrebbe aiutarci a sognare, compensando le ingiustizie quotidiane. Tiziana è probabilmente la più brava nel circo mediatico di masterchef 2013 ma anche una delle più facoltose, e io avrei considerato tutti i parametri prima di aggiudicarle lo scettro, e non sono io a pensarlo ma i numerosi telespettatori indignati per il verdetto finale, sbilanciati in commenti irati su twitter.
Sembra quasi, secondo molti, che i tre guru della cucina internazionale abbiano premiato un'altra aristocratica come loro, alcuni addirittura hanno sollevato dubbi di legittimità e di correttezza nel verdetto finale.
Io non mi sbilancio e neppure mi interessa, come non mi interessano le polemiche sul marito, presunta comparsa nell'indagine sullo scandalo finmeccanica.
Insomma complessivamente masterchef quest'anno ha perso una qualità che aveva manifestato nella prima edizione, cioè la possibilità per un nessuno di diventare qualcuno, il vecchio sogno americano, quest'anno non è andata così, ha vinto la più brava, la meno simpatica e una vincente nata ... alla fine per noi poveri sognatori televisivi rimane solo la frustrazione, pessima pubblicità per un programma sostanzialmente popolare, se fossi negli autori ci penserei.
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