Ieri sera ho visto l'ultima puntata di Questo nostro amore produzione Rai, con il bravo Neri Marcorè.
Fine anni sessanta, esattamente 1967, prime occupazioni studentesche, prime ribellioni ad un vecchio modo di concepire la vita sociale, la scuola e la stessa coppia, io avevo 8 anni, ma quel modo di vestire, di muoversi, di comunicare e di stare insieme lo ricordo, forse perché ci sono cresciuto, pantaloni corti lividi sulle ginocchia a la televisione in bianco e nero, e non è vero che era meglio quando si stava peggio, ricordo una grande solitudine, una leggera malinconia e minestrina in brodo la domenica fra i riusltati delle partirte di calcio e Carosello.
La fiction ancora una volta fa leva sulla nostalgia, sui buoni sentimenti e su usi e costumi del tempo. Una allegra famigliola, padre, madre e tre figlie, deve scontrarsi con i pregiudizi del periodo, perché il padre non può sposare la madre fino all'annullamento del primo matrimonio con la prima moglie, una sovrappeso e invecchiata Debora Caprioglio.
Il problema sociale, il pregiudizio, i problemi di integrazione degli immigrati di allora, fanno da sfondo a una vicenda che termina nel migliore dei modi, tutto finisce fin troppo bene, come nelle favole.
Però per me ha funzionato, mi sono divertito, emozionato, e commosso, forse perché sto invecchiando, forse perché almeno nella finzione è piacevole il lieto fine, talvolta, e lasciatevelo dire da uno che nei suoi roamnzi spesso non riesce a infilarlo da nessuna parte, perché nella realtà solo la fine è certa e quasi mai lieta.
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