Parigi ... dolce Parigi.
Quante volte ci sono stato? Almeno tre, direi.
A Parigi bisognerebbe andarci sempre in buona compagnia, io in realtà ci sono stato anche da solo, ero molto giovane. Ogni volta da quel viaggio ho riportato a casa qualcosa di dolce, una sensazione ineguagliabile di perfezione, legata all'atmosfera, sicuramente dominante su ogni cosa e in ogni tempo, altro che Vecchia Romagna.
Midnight in Paris è per me soprattutto questo, un' atmosfera. Inizia con alcuni magnifici scorci della città, e non dimentica la pioggia.
Mi viene sempre in mente un bel film americano con Bogart e l'indimenticabile Audrey Hepburn, Sabrina dove lei si raccomanda con Bogart di non dimenticare l'ombrello per il suo viaggio a Parigi.
Il film di Allen è soprattutto un omaggio a Parigi.
La Parigi della pioggia, delle strade, della gente, ma anche e in primo luogo la Parigi degli artisti e degli scrittori.
Io non potevo non rimanere affascinato da un film magico nel quale il protagonista incontra i miti della mia adolescenza da Scott Fitzgerald a Hemingway, e Allen li immagina proprio come li avrei descritti io, e immaginate uno scrittore contemporaneo che incontra i mostri sacri della propria storia di lettore e può fargli leggere un proprio manoscritto.
Alla fine il romanzo è un messaggio d'amore verso le nostre epoche d'oro, quelle nelle quali avremmo voluto vivere perché lì sì che avremmo potuto realizzarci, come scrittori, amanti, esseri umani.
Ma Allen alla fine ti passa la sua ultima parola.
Ogni periodo merita di essere vissuto, basta farlo con occhi aperti e cuore libero da condizionamenti, decidendo in autonomia la propria strada cercando sempre, senza stancarsi mai e amando il più possibile, nel limite del possibile.
in programmazione su sky
5 commenti:
Ciao, anche io ho trovato geniale l'idea di far rivivere autori vecchi nella medesima città, ai tempi di oggi, e immaginare una loro lettura della attualità. Un "Ritorno al futuro"? Ti consiglio questo film del 1985 che sicuramente ti piacerà perchè è anche quello un tuffo da oggi nel "futuro" prossimo, anzichè nel passsato.
Raffaella
se ti riferisci a Ritorno al futuro di Zemeckis con Michael J. Fox, credo di averlo visto almeno una decina di volte, e alcune al cinema, nel 1985 ero un grande frequentatore di sale cinematografiche, l'idea del viaggio nel tempo rimane affascinante, è un po' come scendere dall'autobus in corsa per intraprendere una avventura diversa e oggi se potessi lo farei volentieri, come dice Crozza oggi la cosa più deprimente è che ci stanno togliendo la speranza del futuro e più che a noi ai nostri figli, quindi non mi dispiacerebbe un bel tutto nel passato.
A parte il fascino di Parigi che non viene mai meno, l'idea di poter incontrare oggi i grandi autori del passato è geniale, tanto più nella città de la vie en rose.....
l'unica cosa che un po mi inquieta è che grandi scrittori come Fitzgerald e Hemingway abbiano concluso la loro vita drammatica tanto tragicamente, o anzitempo, scrivere e vivere sono due mestieri complicati
Non solo scrivere e vivere..... nel campo artistico la depressione è dietro l'angolo.
L'artista, generalizzando, ha la testa fra le nuvole, è poco avezzo ai problemi quotidiani e vive in un mondo tutto suo, dove il successo spesso non arriva; una personalità debole spesso può soccombere. Musica, pittura, letteratura.... Mantenere il contatto con la realtà non è mai facile, lo diventa quando si ha al proprio fianco la compagna giusta!
Nadia
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