Una cosa la devo confessare.
Dexter, quello televisivo, perché i romanzi non li ho mai letti, va a toccare e intaccare alcune corde molto fragili di un cinquantenne giovanilista come me.
Lui ti mette di fronte a un bivio.
Il male assoluto o la redenzione e quella passa sempre attraverso la confessione e l'espiazione.
Io, che non ho commesso mai alcun crimine, non sono esente dai cattivi pensieri, da rancori mai sopiti, dall'odio sociale, e da tutte le cose che possono cogliere un occidentale nevrotico e compensato in una società come la nostra spietata e assistenziale.
Mi immedesimo con il male, mi serve per scriverne, per creare storie, per inventare personaggi, e immedesimarsi significa immergere le mani e soprattutto la testa dove c'è solo il buio più profondo.
Dexter nuova stagione si infila in un labirinto stretto, dovere fare i conti con la propria sorella/astra.
forse unica persona alla quale vuole veramente bene, oltre a suo figlio.
Perché anche i mostri possono amare, non lo sapevate?
E quando guardo lui, penso a me, e mi ritrovo come lui, a un bivio.
L'importante è sempre ritrovare la retta via e tenersi un pezzettino di quel germe contagioso da mettere nei romanzi.
Operazione difficilissima, che io coltivo ogni giorno, in una lotta perpetua che non ha mai fine, fino alla fine.
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